Pnrr, Fitto a Bruxelles per la terza rata Ue da 18,5 miliardi di euro

Economia

Dopo la pausa estiva, prende il via la prima missione in Commissione europea del ministro per gli Affari Ue, il Sud e il Pnrr, che prevede a Palazzo Berlaymont l’incontro con Celine Gauer, a capo della Task force europea sul Recovery

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Riparte il confronto tra Italia e Commissione europea sul nuovo Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato dal governo. Prende il via, dopo la pausa estiva, la prima missione a Bruxelles del ministro per gli Affari Ue, il Sud e il Pnrr, Raffaele Fitto, che prevede oggi a Palazzo Berlaymont l’incontro con Celine Gauer, a capo della Task force europea sul Recovery. Dopo una lunga attesa e un doppio intervento di modifiche la richiesta per la terza rata da 18,5 miliardi ha incassato la luce verde della Commissione. Con il sì del Consiglio Ue atteso nei prossimi giorni il bonifico europeo dovrebbe concretizzarsi. Allo stesso tempo Palazzo Berlaymont sta esaminando le modifiche apportate dal governo ai target relativi alla quarta rata (la cui richiesta sarebbe dovuta pervenire a fine giugno). Il via libera appare poco più di una formalità dato che governo e Bruxelles hanno lavorato assieme alle modifiche messe nero su bianco. A quel punto l'Italia farà ufficiale richiesta per la quarta rata, con l'obiettivo di incassare la tranche da 16,5 miliardi entro la fine dell'anno.

La richiesta di revisione

Il piano è stato infatti rivisto dal governo di Giorgia Meloni, andando a toccare 144 progetti e riforme sui circa 350 previsti inizialmente. "L'Italia ha presentato la sua richiesta di revisione del Pnrr, come previsto, - hanno spiegato dall'esecutivo europeo – e si terrà una riunione che permetterà di ben avviare il lavoro di analisi da parte della Commissione".

"I dati che cominciano ad affluire sono positivi e confortanti, bisogna lavorare perché questi possano migliorare e la revisione del Piano è un elemento importante", ha sottolineato Fitto nel corso della sua visita di ieri a Cernobbio. Il cronoprogramma italiano sul Pnrr, tra la fine di luglio e l'inizio di agosto, ha avuto una sensibile accelerazione.

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Il capitolo Repower

È proprio sulla revisione del Pnrr - al quale è stato aggiunto il capitolo Repower - che la discussione si preannuncia complessa. Fonti vicine al dossier spiegano che, al momento, non c'è un ambito particolare in cui dall'Ue sono state sottolineate criticità. Allo stesso tempo, si prevede che il lavoro di analisi sia lungo e non si possono escludere correzioni in corsa. La volontà della Commissione resta quella di collaborare con tutti i Paesi membri. E per Ursula von der Leyen, che potrebbe ricandidarsi a presidente della Commissione nel 2024, non è certo il tempo di farsi nemici tra i 27. "Tutti si concentrano su questa pseudo polemica con i Comuni e pochi si concentrano per esempio sul RepowerEu, la proposta nazionale che prevede investimenti strategici sulle reti e che prevede anche interventi con incentivi per famiglie e imprese per circa 20 miliardi", ha osservato Fitto. Sul piano finanziario l'Italia non ha fatto richiesta di ulteriori prestiti (in totale all'Ue resta un tesoretto di 93 miliardi di euro) ma resta uno dei 5 Paesi ad aver comunque fatto domanda per tutta la quota disponibile. Un warning su una delle aree di attuazione del Pnrr arriva proprio da Cernobbio da Carlo Nordio, ministro della Giustizia, alle prese con grosse difficoltà con lo “smaltimento degli arretrati delle cause civili, ce la metteremo tutta".

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