''L'economia giapponese si è ripresa, nonostante sia stata influenzata da fattori come i passati alti prezzi delle materie prime”, ha fatto sapere, in una nota, la Boj. La decisione arriva a stretto giro di posta rispetto a quella della Federal Reserve americana che ha scelto di bloccare il ciclo con dieci rialzi consecutivi dei tassi di interesse e alla prosecuzione della stretta monetaria da parte della Banca centrale europea (Bce)
La Banca centrale del Giappone (BoJ), confermando le previsioni, ha stabilito di mantenere invariata la propria politica monetaria ultra-espansiva, nonostante l'incertezza legata all'andamento dell'inflazione e alle prospettive salariali. La decisione arriva a stretto giro di posta rispetto a quella della Federal Reserve americana che ha scelto di bloccare il ciclo con dieci rialzi consecutivi dei tassi di interesse e alla prosecuzione della stretta monetaria da parte della Banca centrale europea (Bce), con il costo del denaro arrivato ai massimi in 22 anni.
Le scelte della Boj
La Boj, in particolare, ha deciso di applicare un tasso di interesse negativo pari a meno 0,1% al tasso di riferimento ai saldi dei conti correnti delle istituzioni finanziarie presso l’istituto. La stessa Banca, poi, ha informato che acquisterà una quantità necessaria di titoli di Stato locali (JGB), senza stabilire però un limite massimo, in modo che i rendimenti degli stessi a 10 anni possano restare intorno allo zero per cento. Inoltre permetterà ai rendimenti dei JGB a 10 anni di fluttuare in un intervallo di circa 0,5 punti percentuali rispetto al livello obiettivo e si è dichiarata pronta ad acquistare JGB a 10 anni allo 0,5% ogni giorno lavorativo, servendosi di operazioni di acquisto a tasso fisso.
L’economia giapponese “in ripresa”
''L'economia giapponese si è ripresa, nonostante sia stata influenzata da fattori come i passati alti prezzi delle materie prime”, ha sapere, in una nota, la Banca centrale del Giappone. “Il ritmo di ripresa delle economie estere è rallentato. Sebbene le esportazioni e la produzione industriale siano state influenzate dagli sviluppi delle economie estere, ma sono rimaste più o meno stabili, sostenute dal venir meno degli effetti dei vincoli sul lato dell'offerta. I profitti delle imprese si sono attestati su livelli complessivamente elevati, gli investimenti fissi delle imprese sono cresciuti moderatamente''.