Maurizio Landini a Sky TG24: “Su taglio cuneo strutturale non c'è l'impegno del governo”

Economia

La misura inserita nel Dl Lavoro, che prevede l'ulteriore taglio di 4 punti, rischia di essere "uno specchietto per le allodole", spiega il segretario generale della Cgil. L'esecutivo "sta presentando ricette vecchie" e "non sta discutendo con nessuno", afferma

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“Rendere strutturale” il taglio del cuneo fiscale “significa un costo di oltre 10 miliardi e quindi il governo questo impegno non se l’è assolutamente preso”. Per ora, la misura copre solo 6 mesi “con un’inflazione che viaggia a due cifre” e quindi “non è sufficiente questo provvedimento”. A dirlo è Maurizio Landini, il segretario generale della Cgil, commentanto il Dl Lavoro del governo Meloni, a Start, di Sky TG24. Noi avevamo chiesto di “rilanciare le detrazioni” e di questo meccanismo - che ha un costo di quasi 2 miliardi - a Palazzo Chigi “non ne vogliono parlare”. C’è poi il tema di rinnovare i contratti, ricorda Landini: “Il governo per i lavoratori pubblici non ha messo 1 euro nel Def”. Poi ci sono “milioni di lavoratori che devono rinnovare i contratti”, aggiunge. Ci sarà uno sciopero generale? “Intanto andiamo in piazza”, dice il segretario, “poi non escludiamo nulla” (LA MANIFESTAZIONE DI BOLOGNA - L'ATTACCO DELLE OPPOSIZIONI CONTRO IL DL LAVORO).

Landini: scelte governo rischiano di essere "specchietto per le allodole"

Il governo ha presentato un Def, “in cui taglia la Sanità pubblica”, aggiunge Landini. Inoltre l’esecutivo parla di introdurre la “flat tax” che agevola “solo i redditi più alti”. E fa “una riforma fiscale che aiuta la rendita finanziaria”. C’è poi il tema pensioni, di cui il governo, secondo Landini, “non parla”. Per questo le scelte di Palazzo Chigi, per il segretario della Cgil, rischiano di essere “uno specchietto per le allodole”. "Anche i 50 euro lordi in più per 6 mesi non cambiano il quadro", precisa, perché ci sarà comunque precarietà, ci saranno comunque tagli alla Sanità e il Fisco non verrà riformato.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
09-06-2020 Roma
Politica
Giorgia Meloni presenta gli emendamenti di FdI al decreto Rilancio
Nella foto Maurizio Leo

Photo Roberto Monaldo / LaPresse  
09-06-2020 Rome (Italy) 
Giorgia Meloni presents the amendments by Fratelli d\'Italia party to the Relaunch decree
In the pic Maurizio Leo

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Diritti per tutte le forme di lavoro

Sul tema del lavoro, in particolare, Landini ricorda: "Stiamo chiedendo che venga fatto uno statuto in cui per tutti ci siano le stesse tutele e diritti". Va detto che "i diritti sanciti, non solo le retribuzioni, ma anche le ferie, la malattia, gli infortuni e la maternità, diventino diritti per tutte le forme di lavoro". "E quando vedo che alle partite Iva viene detto 'ti faccio pagare un po' meno tasse', dico: li stanno prendendo in giro". 

Il ruolo del sinacato

Il sindacato deve rimproverarsi qualcosa per la situazione che si è raggiunta negli anni? “Si, e ci sono state comunque divisioni al suo interno”, dice Landini. Però, sottolinea, ci sono altri fattori che hanno contribuito: prima di tutto le leggi sul lavoro che sono state fatte negli ultimi anni. Poi c’è la questione degli investimenti: le imprese nel nostro Paese hanno investito molto meno che quanto fatto da altre parti nell’innovazione, sostiene il segretario. Infine, il livello altissimo di evasione fiscale che c’è in Italia.

"Il governo sta proponendo ricette vecchie"

“In Italia il governo sta proponendo le ricette vecchie che negli anni passati ci hanno portato al disastro”, spiega Landini. “La battaglia del sindacato significa avere una strategia, allora basta precarietà, allora basta incentivare le imprese a prescindere da quello che fanno. È il momento di politiche che vadano in una dimensione diversa”, incalza Landini.

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