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Lavoro, aumentano i fringe benefit. Ma non per tutti

Economia

Simone Spina

I rimborsi in beni e servizi, che le aziende possono dare ai loro dipendenti, salgono a tremila euro solo per chi ha figli. Per tutti gli altri resta la soglia di 258 euro. Si possono usare per bollette, benzina o la rata del mutuo 

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Diventano più consistenti, ma non per tutti, i fringe benefit, i buoni per beni e servizi che le imprese possono aggiungere alla paga dei loro dipendenti. Si può arrivare, infatti, a tremila euro ma solo se si hanno figli a carico, altrimenti bisognerà accontentarsi di 258 euro. E sempre che l’azienda deciderà di utilizzare questa misura decisa dal governo, che permette alle imprese private di dare sconti al posto dei soldi, da usare – per esempio – per saldare la bolletta del gas, la rata del mutuo o fare benzina.

Un sollievo contro l'inflazione

Un’opportunità che, col carovita che continua a mordere, può risultare conveniente, sia per chi deve dare gli stipendi, che scarica una parte delle imposte, sia per chi aspira a una busta paga più pesante, perché così non si gonfia la dichiarazione dei redditi. La nuova versione dei fringe benefit avrà il tetto di tremila euro solo per i lavoratori che hanno figli, compresi anche i maggiorenni se non guadagnano nulla o molto poco.

A disposizione 142 milioni 

Con questa mossa il governo ha riportato il beneficio alla stessa soglia di quella in vigore nell'ultima parte dell'anno scorso, quando però valeva per tutti i dipendenti del settore privato a prescindere dai figli. Si sono, quindi, privilegiate le famiglie, con un occhio ai conti pubblici, perché in questo modo lo Stato potrà contenere la spesa, stimata in 142 milioni: poco più della metà (243 milioni) di quanto stanziato a novembre quando i fringe benefit erano stati elevati da 600 a 3mila euro solo per il 2022.

Quanti ne avranno vantaggi

Con questi denari a disposizione si può stimare che quest’anno al massimo saranno coinvolti circa 250mila lavoratori, una quota piuttosto piccola dei circa 15 milioni di occupati nelle aziende. D’altra parte, le imprese che adottano questo strumento non sono molte e per lo più si tratta di quelle di grandi dimensioni.

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