Decreto lavoro, dal taglio del cuneo fiscale al nuovo Reddito di Cittadinanza: le ipotesi

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Il governo studia una serie di misure per ridurre i contributi a carico dei dipendenti e aumentare i buoni aziendali per chi ha figli. Sul tavolo anche la riforma dei sussidi per chi è in difficoltà e maglie più larghe per i contratti a termine

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Mettere più soldi in tasca ai lavoratori con stipendi medio-bassi. Questo l’obiettivo del governo con un pacchetto di provvedimenti che parte da 3,4 miliardi con un nuovo taglio dei contributi che versano i dipendenti e un valore più alto dei buoni che danno le aziende per comprare, per esempio, la benzina o pagare le bollette (i fringe benefit). Sul tavolo anche la riforma del Reddito di Cittadinanza e maglie più large per assumere con contratti a termine.

Busta paga un po' più pesante

Per quanto riguarda il cuneo fiscale, l’intervento sarebbe di uno o due punti percentuali e riguarderebbe chi ha un reddito lordo annuo fino a 35mila euro, la stessa platea che beneficia da gennaio di un’analoga, ma più consistente, agevolazione (ora è di 2 punti per i redditi fino a 35mila euro e 3 per quelli fino a 25mila). In media, si stima, in busta paga ci sarebbero circa 15 euro netti in più al mese.

Buoni aziendali più alti per chi ha figli

Diventerebbero, poi, più corposi i fringe benefit, ma solo per chi ha figli. Queste agevolazioni di welfare aziendale date dalle imprese potrebbero raddoppiare dagli attuali 258 euro o forse salire ancora di più, ma non fino ai 3mila euro del 2022.

I nuovi sussidi per chi è in difficoltà

Sul Reddito di Cittadinanza, che scomparirà dall’anno prossimo, si va verso strumenti alternativi che implicano una stretta. Ci sarà l'Assegno di Inclusion, cioé un sussidio a famiglie con Isee inferiore a 9.360 euro e reddito del nucleo fino a 6mila euro con almeno un minorenne o un ultrasessantenne o un disabile; l’aiuto si attesterebbe sui 500 euro al mese, al quale eventualmente aggiungere un contributo per l’affitto di 280 euro. Per chi, invece, è in difficoltà e può lavorare (i cosiddetti occupabili), arriverà lo "Strumento di attivazione" (Sda), il sostegno sarebbe di 350 euro mensili per un anno, con obbligo di seguire corsi di formazione.

Lavoro a termine, maglie più larghe

Diventerebbe, poi, più semplice per le imprese prendere un lavoratore a tempo determinato, con un alleggerimento dei motivi che giustificano questo tipo di assunzioni e per poter superare il divieto di prorogare i contratti a termine oltre i dodici mesi. 

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