
Il Consiglio dei ministri odierno esaminerà il nuovo decreto legge con i sostegni a famiglie e imprese per le bollette e il disegno di legge annuale per la concorrenza. Il testo di quest'ultimo però non contiene le disposizioni in materia di saldi e di vendite promozionali, stralciate al fine di avere un confronto preventivo con le Regioni e le associazioni di categoria

Il Consiglio dei ministri esaminerà in queste ore, insieme al nuovo decreto legge con i sostegni a famiglie e imprese per le bollette, il disegno di legge annuale per la concorrenza. Sul tavolo anche il ddl per il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici
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Secondo fonti del Ministero dell'industria e del made in Italy, tuttavia, il testo del Ddl concorrenza che sarà portato in preconsiglio non contiene la norma sull'armonizzazione delle vendite promozionali di cui si è discusso nei giorni scorsi
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La norma non è presente nel testo in esame, sottolineano le fonti ministeriali, al fine di svolgere un preventivo confronto sul tema con le associazioni di categoria e con le Regioni
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Inoltre, precisano le stesse fonti, la norma sui valori di esposizione elettromagnetici (legata al 5G), non era stata presa in considerazione per questi disegni di legge, non essendo materia specifica di concorrenza
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Entrambe le norme però sono state stralciate dal testo del Ddl all'esame proprio in data odierna in preconsiglio, in modo da avere un confronto sul tema con associazioni di categoria e Regioni

"Bene la scelta di procedere allo stralcio delle disposizioni in materia di saldi e di vendite promozionali dal disegno di legge annuale per la concorrenza oggi all'esame del Consiglio dei Ministri", ha commentato la Confcommercio, in una nota

"E' infatti necessario - prosegue la nota di Confcommercio - confrontarsi con le associazioni d'impresa e con le Regioni per valorizzare le diverse tipologie di vendite straordinarie, tenendo conto del loro collegamento con fasi specifiche del ciclo commerciale e della vita d'impresa e dell'obiettivo di offrire ai consumatori condizioni di acquisto favorevoli, reali ed effettive"

"Si tratta di una cessione alle organizzazioni dei commercianti che scontenta tutti. - afferma invece il presidente Codacons Carlo Rienzi - La base, ossia i piccoli negozianti, è pienamente favorevole alla liberalizzazione dei saldi, considerato che limiti e paletti fissati dalla normativa attuale avvantaggiano solo l'e-commerce e creano un danno al commercio tradizionale"

"Da più di 10 anni come Codacons, e a fronte delle vendite sempre più disastrose durante i saldi di fine stagione che oramai hanno perso qualsiasi attrattiva presso gli utenti - prosegue Rienzi -, chiediamo di abolire la normativa sugli sconti liberalizzando il settore e lasciando ai singoli negozianti la facoltà di scegliere quando scontare la merce, in base alle proprie rimanenze, all'ubicazione e ad altre variabili che cambiano da esercizio ad esercizio"

"Una occasione persa quella sui saldi che finirà per avvantaggiare unicamente i colossi dell'e-commerce, dove non esistono limiti agli sconti, con evidenti danni per piccoli commercianti, consumatori ed economia italiana", conclude Rienzi