Criptovalute, salta pure Genesis. Ma Bitcoin vola: che sta succedendo?

Economia
Vittorio Eboli

Vittorio Eboli

È stato ribattezzato "l'inverno delle criptovalute": negli ultimi mesi scandali, fallimenti e arresti hanno determinato un crollo del mercato delle monete digitali. Con perdite pesantissime per chi ci aveva scommesso. Eppure il Bitcoin sta risalendo velocemente, e con esso tutto il mercato. Perché?

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Sarà l’onda lunga di un 2022 molto difficile, ma il nuovo anno non è iniziato bene per le criptovalute: a far tremare investitori e operatori un altro crack, quello di Genesis Global, una delle più importanti piattaforme di scambio: un buco da quasi 3,5 miliardi di dollari, superiore anche a quella di Ftx. Ma con una sostanziale differenza: nel caso di FTX si trattava di una colossale truffa, orchestrata dal fondatore Sam Bankman-Fried, a cui i giudici americani hanno oggi sequestrato 600 milioni dopo averlo estradato dalle Bahamas dove si era rifugiato; nel caso di Genesis - spiega a Sky TG24 Ferdinando Ametrano, amministratore delegato di CheckSig - si puo parlare di ‘fisiologico’ fallimento di un player importante sì, ma non sistemico (come se fallisse una banca di medie dimensioni, insomma, non un colosso del credito). Crack che rientra insomma nei normali rischi di mercato, non legato ad attività fraudolente.

 

Crack Genesis, non è un nuovo caso Ftx 

Mercato che infatti non si è mostrato spiazzato e non ha reagito con isteria a questo (ennesimo) duro colpo. Anzi. Nelle ultime settimane, infatti, il valore del Bitcoin (e con esso dell’intero mercato) sta risalendo: la regina delle criptovalute è ai massimi degli ultimi 5 mesi in area 23mila dollari. Siamo ben lontani dai 70mila del gennaio di 2 anni fa, ma l’inversione di tendenza è evidente. A cosa è dovuta? Gli esperti spiegano che la genesi dei problemi va fatta risalire al fallimento, qualche mese fa, del progetto TerraLuna, un sistema di "stablecoin", ossia una valuta dal valore più stabile perché agganciato al dollaro USA (come il nostro satellite alla Terra). Quel crack - spiega ancora Ametrano - ha innescato una crisi di tutti i crypto-lander, le piattaforme che prendono e danno in prestito critpoasset a fronte del pagamento di interessi; e la frode di FTX ha fatto il resto: saltando uno dei più importanti operatori, si sono creati significativi buchi nel sistema (e Genesis ne ha fatto le spese) con forte effetto ritracciamento dei prezzi. 

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Tempesta alle spalle? Ecco cosa può succedere

Diversi operatori ritengono comunque che il peggio della tempesta sia alle spalle. Cosa succederà in futuro, per un settore che, rispetto al picco di fine 2021, quando valeva oltre 3mila miliardi di dollari, si è ridotto a circa un terzo di quella cifra? Gli ultimi scandali potrebbero portare a una maggiore regolamentazione del sistema. Su due lati: regole più stringenti sulle piattaforme di exchange, per garantire i soggetti utilizzatori ed evitare nuovi casi FTX; e più controlli su chi quelle piattaforme le usa, in troppi le usano per ripulire soldi di provenienza illecita. Due i grandi interrogativi, spiega Leonardo De Rossi, della Bocconi Bitcoin and Blockchain Programme: primo, con un mercato globalizzato, quale autorità potrà davvero metter mano a un corpo di regole condiviso da tutti? Secondo, come reagirà un settore nato per essere alternativo ai circuiti regolamentati e per non essere sottoposto ad autorità regolatorie? Probabilmente, ipotizza l'esperto, creando nuove tecnologie che possano bypassare le regole appena fissate. Nel 2023, forse, le prime risposte.

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