Calo drastico della domanda di gas naturale rispetto allo stesso periodo del 2021: 16,9 miliardi di metri cubi contro 22,5. Tra le ragioni anche il clima mite di questo inverno
Nell'ultimo trimestre del 2022 l'Italia ha assistito ad un drastico calo della domanda di gas naturale, risultata pari a 16,9 miliardi di metri cubi contro i 22,5 dello stesso periodo del 2021.
Un crollo di ben 5,6 miliardi di metri cubi, dovuto per più della metà (circa 3 miliardi) al calo della richiesta da parte delle reti di distribuzione, che alimentano soprattutto le utenze domestiche e civili.
A rilevare questi dati la società di infrastrutture energetiche Snam, specializzata nello stoccaggio e nella rigassificazione del metano.
Le ragioni del calo
A contribuire maggiormente al calo della domanda di gas un ruolo importante lo ha giocato il clima particolarmente mite di questo inverno, che ha contribuito alla riduzione di 1,8 miliardi di metro cubi complessivamente.
Altri fattori determinanti sono stati una minore domanda da parte delle industrie (-0,8 miliardi) e un netto calo della richiesta termoelettrica (-1,5 miliardi), con molte utenze che hanno deciso di adottare combustibili diversi dal gas naturale.
Netta anche la differenza rispetto al 2021 se si considerano i due anni nella loro interezza: nel 2022 la domanda complessiva si è assestata attorno ai 67,5 miliardi di metri cubi, decisamente in calo rispetto ai 75,1 miliardi dell'anno precedente.
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Il ruolo delle strategie "carbon neutral"
La Snam è molto attenta all'andamento dei consumi dell'energia soprattutto in virtù delle azioni che sta portando avanti per rendersi totalmente "carbon neutral". Oltre all'obiettivo decarbonizzazione completa entro il 2040 delle emissioni dirette e indirette generate dall'azienda (Scope 1 e Scope 2), la società milanese ha cominciato a lavorare anche sulla diminuzione delle emissioni Scope 3, ovvero quelle legate ai fornitori e alle aziende associate.