Amazon, confermati tagli al personale: riguarderanno 18mila posti di lavoro

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Gli esuberi saranno quasi il doppio dei 10mila inizialmente previsti. “Lavoriamo per sostenere coloro che sono colpiti offrendo pacchetti che includono un pagamento, benefit sanitari e sostegno” per trovare un posto di lavoro, si legge nell'email inviata dall'amministratore delegato Andy Jassy, che aggiunge: “Amazon ha navigato un'economia incerta e difficile in passato e continuerà a farlo. Questi cambiamenti ci aiuteranno a perseguire opportunità di lungo termine con una struttura dei costi più forte”

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Amazon conferma i forti tagli al personale, che riguarderanno in tutto 18.000 posti di lavoro, quasi il doppio dei 10mila inizialmente previsti. "Lavoriamo per sostenere coloro che sono colpiti offrendo pacchetti che includono un pagamento, benefit sanitari e sostegno" per trovare un posto di lavoro, si legge nell'email inviata dall'amministratore delegato Andy Jassy. Jassy quindi osserva come "Amazon ha navigato un'economia incerta e difficile in passato e continuerà a farlo. Questi cambiamenti ci aiuteranno a perseguire opportunità di lungo termine con una struttura dei costi più forte".

L’annus horribilis delle Big Tech

Nel 2022 un’ondata di perdite ha travolto tutti i maggiori paperoni tech della Silicon Valley che, cumulativamente, hanno visto andare in fumo 433 miliardi di dollari, più del doppio del Pil della Grecia (214,87 miliardi nel 2021 secondo i dati della Banca Mondiale). A pagare il prezzo più salato per il 2022, anno che lo ha visto protagonista sotto molti punti di vista e in primis con l'acquisizione di Twitter, è Elon Musk. Il patron di Tesla ha visto andare in fumo 132 miliardi ma ne vale ancora 139. Su Musk pesa il crollo del colosso delle auto elettriche, che ha bruciato in Borsa oltre il 70%. Perdite pesanti anche per Jeff Bezos: il fondatore di Amazon brucia 84,1 miliardi con il calo di quasi il 50% dei titoli del colosso delle vendite al dettaglio. Non va meglio, riporta il Washington Post, a Mark Zuckerberg. Il patron di Meta, criticato da più parti per le sue scommesse sul metaverso, realizza 80,7 miliardi di perdite anche se, con una fortuna di 44,8 miliardi, vale più del Pil dell'Islanda. Più “poveri” anche i due fondatori di Google: Larry Page e Sergey Brin hanno perso in tutto quasi 88 miliardi (44,8 miliardi Page e 43,4 miliardi Brin) e valgono ora poco più di 80 miliardi ciascuno. Bill Gates invece ha perso 28,7 miliardi e la sua fortuna è pari ora a 109 miliardi. Risente del calo di Microsoft a Wall Street anche Steve Ballmer, l'ex amministratore delegato di Redmond e proprietario dei Los Angeles Clippers. Ballmer ha infatti bruciato 20 miliardi di ricchezza. Contengono le perdite Larry Ellison, il co-fondatore di Oracle, e Michael Dell di Dell Technologies, che hanno perso rispettivamente 16 e 7 miliardi.

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