Stellantis acquista aiMotive per investire sulla guida autonoma

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La startup ungherese da 200 dipendenti specializzata nello sviluppo di soluzioni avanzate per l'intelligenza artificiale e di software per veicoli senza pilota entra a far parte del colosso italo-francese. Un’operazione con cui il gruppo guidato dal ceo Carlos Tavares punta ad accelerare sul piano da 30 miliardi di euro incentrato su elettrificazione e sviluppo del self driving

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Nuova acquisizione in casa Stellantis. Il colosso dell’auto italo-francese ha annunciato di aver rilevato l’intero capitale di aiMotive, start-up con sede in Ungheria attiva nello sviluppo di soluzioni avanzate per l'intelligenza artificiale e di software per veicoli senza pilota. Un’operazione con cui la società guidata dall’amministratore delegato Carlos Tavares punta ad accelerare sul piano da 30 miliardi di euro per l’elettrificazione e lo sviluppo della guida autonoma. 

I vantaggi

“L’acquisizione migliora la nostra tecnologia core per la guida autonoma e l'intelligenza artificiale, amplia il nostro bacino di talenti a livello globale e potenzia lo sviluppo a medio termine della nuova piattaforma proprietaria Stla AutoDrive”. Così la nota di Stellantis spiega i vantaggi dall’incorporare aiMotive, che al momento conta oltre 200 dipendenti altamente specializzati sparsi tra gli uffici di Germania, Stati Uniti e Giappone. “La startup opererà come consociata mentre il fondatore László Kishonti continuerà a guidarla in quali di ceo”, precisa il gruppo, che creerà un consiglio di amministrazione ad hoc per controllarne l’attività. 

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Prospettive e sfide

I team software di Stellantis stanno già sviluppando tre nuove piattaforme tecnologiche, tra cui proprio Stla AutoDrive, che a partire dal 2024 saranno implementate in scala in quattro nuove piattaforme dei veicoli. Tramite questa nuova tecnologia l’azienda punta a generare circa 20 miliardi di euro di ricavi annui incrementali entro la fine del decennio nell'ambito di un piano strategico di elettrificazione e digitalizzazione sul quale sono stati investiti circa 30 miliardi. Si tratta di una sfida incalzante per il colosso dell’auto, che tra pandemia, guerra e crisi economica sta vivendo anni difficili. Nei primi dieci mesi del 2022 il gruppo ha immatricolato in Europa 1.728.623 veicoli, il 14,8% in meno di quanto fatto nello stesso periodo del 2021, con una quota di mercato calata dal 20,4 al 18,8%.

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