Aiuti in bolletta, rinnovare le misure al governo Meloni costerà 8 miliardi al mese
EconomiaIl governo Meloni si avvia a un autunno complicato, con lo sconto sui carburanti, i crediti di imposta e gli sconti in bolletta da rinnovare entro la fine dell'anno. LO SKYWALL
Il governo Meloni si ritrova a dover rifinanziare le misure varate dal governo Draghi contro il caro energia. La premier ha promesso nelle dichiarazioni programmatiche in Parlamento che la legge di bilancio sarebbe partita proprio "dal rinnovo delle misure in scadenza a fine anno".
Sconto carburanti: 18 novembre
Il primo provvedimento che andrà rinnovato è lo sconto sui carburanti di 30 centesimi alla pompa, per benzina, GPL, metano e diesel. Una misura che è costata secondo l'Ufficio Parlamentare di Bilancio quasi 8 miliardi, sostanzialmente 1 al mese, e finanziata in buona parte proprio dal maggiore gettito delle accise dovuto al rialzo del prezzo. Lo sconto, prorogato diverse volte dal governo Draghi, è in vigore fino al 18 novembre.
Crediti di imposta: 30 novembre
La seconda misura in scadenza riguarda gli aiuti alle imprese. A fine novembre andrà rinnovato il credito di imposta a favore delle aziende, energivore o meno. Il decreto Aiuti ter ha infatti rinnovato fino al 30 novembre il credito di imposta al 40 per cento per le imprese ad alto consumo di elettricità e al 30 per cento per tutte le altre. Per il gas invece lo sconto sulle imposte è del 40 per cento, a prescindere dal consumo. Misure che in totale - secondo il rapporto parlamentare - sono costate circa 5 miliardi al mese, tenendo conto anche del credito di imposta riservato all'acquisto del carburante per pescherecci e mezzi agricoli. Una spesa che potrebbe in realtà rivelarsi più ridotta per i mesi a venire grazie ai più bassi prezzi di elettricità e gas.
Aiuti alle famiglie: 31 dicembre
E infine ci sono gli sconti energetici dedicati alle famiglie. Prima di tutto il bonus sociale, che ha permesso a centinaia di migliaia di famiglie con basso Isee di non subire rincari in bolletta rispetto al 2021. Una misura costata in un anno poco più di 3 miliardi di euro. E poi gli sconti dedicati a tutti i nuclei familiari: l'azzeramento degli oneri di sistema e la riduzione dell'Iva sul gas al 5 per cento. Messe assieme - per il rapporto parlamentare sul decreto Aiuti bis - cubano poco meno di 2 miliardi al mese.
Un compito arduo
Insomma per il nuovo esecutivo sarà una sfida finanziare gli aiuti da rinnovare, che costerebbero circa 8 miliardi al mese. Aiuti che - comprendendo anche gli assegni in busta paga e la decontribuzione per i dipendenti - hanno aiutato le famiglie italiane a reagire all'inflazione galloppante.
Secondo l'Ufficio Parlamentare di Bilancio infatti in media le famiglie italiane hanno subito poco più della metà dei rincari, mentre il 46 per cento è stato assorbito proprio dallo Stato.