Caro energia, per il terziario bolletta da 11 miliardi: a rischio 90mila attività
Piccole imprese del turismo e dei servizi potrebbero trovarsi a pagare il prossimo anno 8 miliardi in più di costi energetici rispetto al 2021: una stangata che rischia di mettere fuori mercato 90mila attività senza un intervento immediato. A lanciare l'allarme è Confesercenti
Il governo è al lavoro per attutire l'impatto degli aumenti di energia e gas su cittadini e imprese. Nel settore del turismo e del terziario, la stangata nei prossimi dodici mesi potrebbe arrivare a 11 miliardi di euro. Una maxi-bolletta di 8 miliardi più cara rispetto all’anno precedente
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Nel prossimo anno, a causa dei rincari potrebbero fallire 90mila imprese del comparto: a lanciare l'allarme è Confesercenti. Sulla base delle tariffe attuali di luce e gas, l'associazione ha calcolato l’aumento dei costi che dovranno sostenere le aziende con meno di 20 dipendenti attive nel turismo, nel commercio e nei servizi
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A pagare la bolletta più salata saranno le imprese della ristorazione, che si troveranno a spendere - a parità di consumi - quasi 2 miliardi di euro in più (+1.944 milioni), mentre per i bar e le altre attività senza cucina il rincaro sarebbe di poco più di un miliardo di euro (+1.045 milioni)
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L'impatto del caro energia si farà sentire anche sulle strutture ricettive: per hotel, pensioni e alberghi di piccole dimensioni l'esborso aggiuntivo sarà di oltre 1,5 miliardi di euro (+1.575 milioni). Per i negozi di vicinato, invece, il caro-bollette costerà 912 milioni di euro in più mentre l'aumento di spesa per i distributori carburanti italiani sarà di 436 milioni di euro in dodici mesi
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I rincari avranno un effetto negativo anche sui consumi degli italiani: il doppio colpo di bollette e inflazione stanno già spingendo le famiglie a ridistribuire il budget a disposizione per cercare di rispondere al meglio all'aumento delle spese fisse
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La quota di spesa media mensile impegnata dai costi per la casa e dalle utenze (abitazione, acqua, elettricità e gas) passa infatti dal 37,4% del 2021 al 38% del 2022. Anche l'incidenza della spesa per trasporti aumenta di 0,7 punti
A perdere sono tutte le altre voci, con diminuzioni di acquisti e consumi registrati da bevande, abbigliamento e calzature, comunicazione, ricreazione, spettacoli e cultura, persino spese per la salute
Per Confesercenti “servono interventi mirati per le attività di minori dimensioni". "Fino a ora si è intervenuto soprattutto a favore delle imprese medio-grandi: ad esempio con il credito di imposta, che è destinato solo a utenze sopra i 16,5 kW di potenza", spiega l'associazione
Questo tipo di interventi, secondo l’associazione, andrebbe quindi ampliato ed esteso anche alle piccole imprese, prorogando gli interventi di sostegno almeno fino al 31 dicembre e accompagnandoli con un aumento della rateizzazione
Oltre a questo, Confesercenti chiede di accellerare sulla diversificazione delle fonti energetiche e favorire, a partire dalla leva fiscale, consorzi d'acquisto e produzione di energia pulita