Bonus padri separati da 800 euro, Bonetti firma decreto: a chi spetta e come richiederlo
La ministra per la Famiglia ha firmato il decreto che consente ai papà soli in difficoltà economiche di poter provvedere al pagamento degli alimenti all’ex e ai figli. Una misura che è giunta a conclusione dopo un iter lungo più di un anno. "Nella formulazione con cui la Lega l'aveva presentata era di fatto inapplicabile. Era buona in gran parte degli intenti ma è stato necessario modificarla per renderla applicabile e equa verso tutti i figli di coppie separate", ha detto Bonetti
Arriva il bonus per i padri separati in difficoltà economiche. È infatti giunto al termine il lungo e complicato percorso della misura che prevede un contributo per i genitori che non riescono a pagare l’assegno di mantenimento: la ministra per la Famiglia Elena Bonetti ha firmato il decreto che rende operativa l'agevolazione
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"Il Bonus per i padri separati anticipato dal Messaggero è una misura che ha avuto un lungo iter perché nella formulazione con cui la Lega l'aveva presentata era di fatto inapplicabile. Era buona in gran parte degli intenti, ma è stato necessario modificarla per renderla applicabile e equa verso tutti i figli di coppie separate. In questo modo riusciamo a erogare queste risorse necessarie ai ragazzi. Felice di aver portato a compimento questa misura firmando a luglio la proposta di decreto", ha detto all’Ansa la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia
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L’assegno, che può arrivare fino a 800 euro al mese per la durata di un anno (9.600 euro in totale quindi), potrà ora essere distribuito. La misura era contenuta inizialmente già nel decreto Sostegni, varata dal governo Draghi nel maggio del 2021, ma era stata considerata inapplicabile ed era stata quindi necessaria una riscrittura
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Infatti, venivano menzionati i separati e i divorziati ma non le coppie di fatto, oltre a far arrivare l’assegno al genitore e non direttamente ai figli
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Andava perciò evitato che un padre (è infatti più raro che la madre paghi gli alimenti) prendesse il bonus e non versasse l’assegno all’ex
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Nella norma, bollata come inapplicabile dai tecnici, si affermava inoltre che ha diritto all’aiuto chi a causa del Covid ha "cessato, ridotto o sospeso" l’attività lavorativa. Una formulazione ritenuta molto vaga e potenzialmente in grado di rendere molto vasta la platea dei destinatari dei soldi
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Il testo è stato perciò modificato grazie a un emendamento presentato dalla Lega, che fin dall’inizio ha fortemente voluto il bonus, e sostenuto tuttavia anche dagli altri partiti nel decreto fiscale diventato legge nel dicembre scorso, che doveva essere operativo già dallo scorso febbraio ma è slittato fino ad oggi
Come si legge nel testo, riportato da Il Messaggero, "il contributo spetta al genitore in stato di bisogno che deve provvedere al mantenimento proprio e dei figli minori, nonché dei figli maggiorenni portatori di handicap grave, conviventi, che non abbia ricevuto, del tutto o in parte, l’assegno di mantenimento a causa dell’inadempienza del genitore". Per richiederlo è necessario che Il reddito del richiedente, nell’anno in cui si chiede il sostegno, "sia inferiore o uguale a 8.174,00 euro"
Per poter beneficiare dell’aiuto il richiedente deve aver “ridotto o sospeso la propria attività lavorativa a decorrere dall’8 marzo 2020 per una durata minima di novanta giorni o per una riduzione del reddito di almeno il 30 per cento rispetto a quello percepito nel 2019”. Il contributo verrà erogato esclusivamente ai genitori “che non abbiano ricevuto l’assegno di mantenimento o lo abbiano ricevuto in maniera parziale tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022”
L’aiuto verrà corrisposto in una soluzione unica con un tetto di 800 euro mensili e per un massimo di un anno “tenuto conto delle disponibilità del fondo (pari a 10 milioni di euro) rispetto al numero dei beneficiari", sottolinea il decreto. Per averlo sarà necessario presentare una domanda contenente l’importo dell’assegno di mantenimento e l’ammontare delle somme non versate dall’ex coniuge