Il presidente Lasorella sottolinea l'importanza di stimolare la collaborazione con le grandi piattaforme e candida l’Autorità al ruolo di Digital Services Coordinator
Nell'Italia del digital divide, alle prese con le grandi accelerazioni offerte dal digitale, il settore delle telecomunicazioni come ogni anno passa allo scanner dell'Agcom che nella sua relazione annuale racconta luci ed ombre di un mercato per molti aspetti sempre più complesso. Complessa è anche la sfida imminente che l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni si troverà ad affrontare in un paese di nuovo in piena campagna elettorale con un pluralismo d'informazione da garantire nel rispetto delle regole ma che sempre di più e da anni ormai interessa le piattaforme digitali. “Agcom – ha detto il suo presidente Giacomo Lasorella alla camera - dovrà interloquire con loro con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di un ecosistema digitale equo, trasparente e non discriminatorio. In questa ottica – ha spiegato Lasorella - Agcom è pronta ad accogliere, se il Parlamento e il Governo lo riterranno opportuno, la sfida di diventare Digital Services Coordinator, ovvero quel soggetto individuato tra le autorità nazionali competenti, cui viene affidato il compito di interloquire con la Commissione per l'applicazione coordinata delle norme del Digital Services Act in ciascuno Stato membro". Dalle prospettive allo stato dell’arte Agcom racconta di un mercato delle piattaforme digitali in crescita con ricavi che, nell'anno passato, ha superato di oltre il 50% quella del 2019 a discapito dei media tradizionali come tv e carta stampata che registrano invece una flessione dei ricavi, seppur in ripresa rispetto al 2020.
Big tech ed e-commerce
Il valore dei ricavi realizzati su scala mondiale dalle principali piattaforme continua a crescere. Nel 2021, i ricavi conseguiti da Alphabet, Amazon, Apple, Meta e Microsoft aumentano del 24%, superando i 1.100 miliardi di euro, piu' del doppio rispetto al 2017. In aumento il traffico dati che nel 2021 cresce del 15,9% rispetto all’anno prima ma resta un gap nel paese sia a livello di differenze strutturali con una maggiore concentrazione al nord ovest e al centro del paese sia a livello di servizi. Uno sguardo anche alle e-commerce visto che – rileva Agcom - "Nei servizi di consegna dei pacchi postali gli operatori presenti in Italia hanno consegnato, nel 2021, oltre 961 milioni di pacchi, generando un fatturato di 6 miliardi di euro.
I media tradizionali
"Il settore dei media tradizionali (televisione, radio, quotidiani e periodici), dopo i risultati fortemente negativi che hanno contraddistinto il 2020, mostra dei segnali di ripresa". Si registra "una, seppur contenuta, risalita (+2,5%) dei ricavi totali dei media, che nel 2021 hanno un valore di 11,4 miliardi di euro. Tuttavia, il dato, se confrontato con il 2019, segna una riduzione di oltre 800 milioni. In questo contesto, si amplia ulteriormente il divario tra il mezzo televisivo, che genera poco meno del 70% degli introiti, e gli altri media: l’editoria quotidiana e quella periodica, congiuntamente, incidono per il 25% mentre la radio si conferma attorno al 5% dei ricavi complessivi". "Il 2021 - prosegue la relazione annuale - segna la risalita dei ricavi del settore televisivo (+4,1%), stimati in 7,9 miliardi di euro. La crescita è trainata in particolar modo dalla tv in chiaro, con una ripresa della raccolta pubblicitaria, che mostra un incremento, tornando a rappresentare la fonte prevalente di finanziamento per il mezzo (39% del totale dei ricavi televisivi)".
Mercato mobile
Nel mercato mobile, rileva l'Autorità, si conferma il ricorso a soluzioni a elevato consumo di dati (+26,6% rispetto al 2020 con un traffico unitario medio di circa 12,5 GB gigabyte/mese per Sim) determinato dalla didattica e dal lavoro a distanza, dallo streaming video, e da un più intenso utilizzo di applicazioni di comunicazioni online in sostituzione dei servizi voce tradizionali, diminuiti rispetto al 2020 del 3,3%. Continua, anche se in misura meno accentuata che in passato, la crescita delle Sim machine to machine che, a fine 2021, superano i 28 milioni di unità, con applicazioni concentrate principalmente nei settori della mobilità e delle utilities. "Nell'ultimo anno", ha spiegato Lasorella, "l'Autorità ha svolto, nell'ambito delle proprie competenze, un ruolo proattivo e rilevante nell'attuazione del Pnrr". "A ciò si aggiunge - ha proseguito - una significativa produzione regolamentare e di vigilanza nei diversi ambiti delle comunicazioni elettroniche. Il procedimento più importate è stato quello relativo all'offerta di co-investimento presentata da Tim per la realizzazione di una nuova rete ad alta capacità".
Banda larga
A fine 2021 gli accessi broadband ultra broadband residenziali e affari hanno raggiunto 18,7 milioni di unità, equivalenti a 31,7 linee ogni 100 abitanti. Piu' in dettaglio il rapporto in questione è pari a 24,4 linee per 100 abitanti per le connessioni commercializzate con capacità maggiori di 30 Mbit/s, (20,4% nel 2020), ed a 19,5 linee per 100 abitanti con riguardo alle linee con velocità superiori a 100 Mbit/s (15,6% nel 2020). Tuttavia, si evidenzia, in generale, un divario strutturale tra le diverse macroregioni considerate con il Nord-Ovest e il Centro in cui la diffusione degli accessi con velocità maggiori di 100 Mbit/s e' superiore rispetto alla media nazionale, a fronte delle aree del Sud e delle Isole che si pongono su valori decisamente inferiori. Considerando solo la diffusione delle tecnologie qualitativamente migliori in termini di velocità di connessione (linee VDSL, FTTH e FWA), tale divario si acuisce ulteriormente.