Rigassificatori a capacità ridotta: già persi 2 miliardi di metri cubi di gas liquefatto

Economia

Lorenzo Borga

I tre impianti italiani hanno rigassificato - nella prima metà del 2022 - solo un miliardo di metri cubi in più rispetto all'anno scorso. Troppo poco per compensare il metano in meno in arrivo dalla Russia.

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Il gas liquefatto è una delle armi a disposizione dell'Unione Europea e dell'Italia per accelerare il taglio delle forniture russe. Arrivando da tutto il mondo via mare (i maggiori produttori sono Qatar, Australia e Stati Uniti) fornisce la possibilità di diversificare le fonti di gas naturale.

 

In Italia abbiamo tre rigassificatori - i siti necessari a far tornare allo stato solido il gas liquefatto, trasportato allo stato liquido via mare - che l'anno scorso hanno introdotto nella rete nazionale 10 miliardi di metri cubi di gas. Circa un settimo del consumo nazionale annuo. Quest'anno avremmo avuto la possibilità di spingerci fino a 16 miliardi, contribuendo notevolmente a ridurre la dipendenza dal gas russo che arriva tramite gasdotto.

Obiettivo mancato

Non possiamo che parlare al passato perché ormai l'obiettivo di 6 miliardi di metri cubi aggiuntivi non è più raggiungibile per quest'anno. Secondo i dati Snam elaborati da Sky TG24, nella prima metà dell'anno infatti i rigassificatori hanno immesso nella rete soltanto un miliardo di metri cubi in più rispetto all'anno scorso. Per il 2022 dunque l'obiettivo massimo di recupero di gas, per compensare il calo delle importazioni dalla Russia, si fermerà a 4 miliardi. Sempre che da oggi in poi gli impianti lavorino a pieno ritmo.

Aumenti minori delle aspettative

L'impianto di Rovigo, il più importante dei tre, ha rigassificato mezzo miliardo in più dell'anno scorso, un aumento di più del 10 per cento. Mentre quello di Livorno ha immesso un altro mezzo miliardo nella rete, un rialzo di quasi un terzo. L'attività del sito più piccolo, quello di Panigaglia, è invece rimasta sostanzialmente la stessa.

 

Eppure gli obiettivi, anche per quest'anno, erano ambiziosi. L'impianto di Rovigo ha aumentato la sua capacità annuale e gli accordi con Stati Uniti, Egitto, Algeria e Qatar avrebbero dovuto spingere al massimo la rigassificazione. Ma tra colli di bottiglia tecnici e navi che non sempre si dirigono verso l'Italia, il gas arrivato fino a oggi è stato minore delle aspettative.

 

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