Gas, la produzione nazionale continua a calare anche nei primi sei mesi del 2022

Economia

Lorenzo Borga

L'estrazione di gas naturale sul territorio italiano risulta in calo anche nei primi sei mesi dell'anno, nonostante la perdita di quasi metà del metano russo.

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Per rispondere alla riduzione delle forniture di gas dalla Russia in molti hanno invocato un aumento della produzione nazionale, ridotta negli anni ai minimi termini. Ma per ora non si nota dai dati alcun rafforzamento delle estrazioni, anzi la produzione italiana risulta in lieve calo nei primi sei mesi dell'anno.

Obiettivo raddoppio

Il governo con il decreto legge sull'energia di marzo si è dato l'obiettivo di aumentare l'estrazione di gas sul territorio italiano di 2,2 miliardi di metri cubi di gas grazie una semplificazione burocratiche in alcune aree (Cassiopea, Canale di Sicilia e Marche). Si tratterebbe di quasi un raddoppio della capacità odierna, che si attesa a circa 3 miliardi di metri cubi di gas all'anno. Non a caso il ministro Roberto Cingolani ancor prima dell'invasione dell'Ucraina aveva auspicato un raddoppio della produzione nazionale, dopo decenni di tagli (rispetto agli 8 miliardi del 2011 e ai 15 del 2001).

Produzione nazionale al palo

Eppure nei primi sei mesi dell'anno l'estrazione di gas è rimasta al palo, anzi si è ridotta. Secondo i dati Snam aggiornati al 26 giugno, nella prima metà del 2022 abbiamo prodotto in Italia 31 milioni di metri cubi di metano in meno. Una flessione minima - il 2% in meno - che però è sufficiente per giustificare il pessimismo anche sul resto dell'anno. Con circa la metà del gas russo rispetto al 2021, l'Italia dovrà trovare da altri fonti circa 15 miliardi di metri cubi di gas se i flussi continueranno come oggi. Ed è ormai probabile che dalle piattaforme sparse sul territorio italiano non arriverà un contributo significativo per riuscirci.

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