
Superbonus 110, quali sono le quattro banche che accettano ancora la cessione del credito
Si tratta di Bper, Banco Desio, Poste Italiane e Monte dei Paschi di Siena, come rivelato da Il Sole 24 Ore. I servizi sono però più costosi rispetto a prima. Dal Fisco arriva una circolare con cui si precisa come anche le banche possano essere ritenute responsabili di frodi qualora non abbiano utilizzato la diligenza professionale richiesta nel verificare l'attendibilità dei soggetti che cedono il credito e dei loro documenti

Non si esce dal caos Superbonus 110%. Quasi tutte le banche italiane non stanno più accettando la cessione del credito e il sistema rischia di collassare, a discapito delle aziende edili che denunciano il pericolo default
GUARDA IL VIDEO: Superbonus, i chiarimenti del Fisco
È Il Sole 24 Ore a riportare come siano soltanto quattro le banche che al momento vanno avanti con le cessioni di credito: Bper (sotto cui ricadono le operazioni di Banca Carige), Banco Desio, Poste Italiane e Monte dei Paschi di Siena
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Come già emerso nelle scorse settimane, i servizi bancari sono però più cari. Le trattenute effettuate da Banco Desio, ad esempio, toccano ormai la cifra del 12%, contro il circa 9% di qualche tempo fa. Quelle di Monte dei Paschi di Siena sono passate dal 7,3% al 9,1%
Superbonus 110%, fondi esauriti. Cosa fare con i lavori già iniziati
Il Sole riporta come, per una spesa massima compresa tra i 15mila e i 96mila euro e un credito ipotetico di 105.600 euro, Banco Desio riconosce un importo di 92.928 euro
Allarme architetti sul Superbonus: "Dove sono le istituzioni?"
Il credito riconosciuto da Monte dei Paschi di Siena arriva a 96.001 euro. La cifra e la trattenuta sono le stesse se si opera con Poste Italiane. Con Bper la trattenuta è invece del 10% e il credito riconosciuto di 95.040 euro
Superbonus, Cna: centinaia di imprese a rischio fallimento
È arrivata intanto una circolare con cui l’Agenzia delle Entrate avverte che le banche potranno essere chiamate direttamente a rispondere delle frodi al Fisco qualora non abbiano portato avanti tutte le misure necessarie a verificare la liceità delle operazioni di acquisto dei crediti

Da verificare con "diligenza" l'affidabilità dei soggetti che cedono il credito e di tutti i documenti che forniscono

"La verifica circa la responsabilità in solido del singolo cessionario (acquirente) deve essere condotta, caso per caso, valutando il grado di diligenza effettivamente esercitato che, nel caso delle banche, deve essere particolarmente elevato e qualificato", sottolinea l'Abi (Associazione bancaria italiana) in una circolare inviata alle banche associate. A queste si chiede "una qualificata ed elevata diligenza professionale"

Il meccanismo di cessione del credito è stato modificato più volte per evitare che continuassero a verificarsi i numerosi casi di frode al Fisco segnalati nell'ambito del Superbonus. L'incertezza normativa che ne è seguita ha però creato confusione nel sistema

Negli ultimi mesi sono arrivati continui allarmi dalla filiera delle costruzioni. Uno degli ultimi è firmato da una lunga serie di enti e associazioni operanti nel comparto: Ance Rete professioni tecniche, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Produzione e Servizi di lavoro, Legacoop, GeneralSoa, UnionSoa, Usi UnionSoaItaliane, Confartigianato Imprese, Anaepa, Confartigianato Edilizia, Confindustria, Cna Costruzioni, Conforma, Fondazione Inarcassa, Confapi, Aniem, Isi Ingegneria sismica italiana, Federcostruzioni, Casartigiani, Claai, Anaci e Oice

“Il blocco della cessione del credito sta mettendo in serio rischio la sopravvivenza di imprese e professionisti”, che – per rispettare gli impegni contrattuali già presi con i committenti – “continuano ad accumulare crediti fiscali che restano in attesa di essere ceduti, con un conseguente grave problema di liquidità", scrivono in una nota gli enti

I rappresentati dell’edilizia sottolineano poi come la stessa sottosegretaria all'Economia Maria Cecilia Guerra, nel corso di un'interrogazione parlamentare di qualche settimana fa, "ha rivelato che sulla piattaforma cessione dell'Agenzia delle Entrate risultavano circa 5,4 miliardi di euro di crediti non ancora accettati, di cui circa 3,7 miliardi relativi al Superbonus 110% e circa 1,5 agli altri bonus edilizi”

Numeri che, secondo la filiera, “sono del tutto sottostimati, ma che già danno il senso di quanto la situazione sia ormai drammatica"