
Stabilimenti balneari, l’indagine di Altroconsumo: crescono i prezzi, ecco dove e quanto
L’associazione dei consumatori ha investigato le abitudini degli italiani quando si tratta di scegliere che tipo di spiaggia frequentare, i costi da sostenere per andare ai lidi e l’opinione sui cambiamenti in arrivo per le concessioni

Con la stagione estiva ormai alle porte, e la discussione sulle concessioni balneari in pieno fermento, Altroconsumo ha realizzato un’inchiesta sui prezzi degli stabilimenti balneari e sulle preferenze degli italiani per quanto riguarda le spiagge e la loro gestione
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Dall’indagine di Altroconsumo emerge come il 39% degli italiani predilige spiagge a pagamento, mentre il 35% preferisce frequentare spiagge gratuite. Il restante 26% del campione decide di volta in volta dove preferisce andare a seconda delle circostanze
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L’indagine ha analizzato le tariffe applicate dai gestori degli stabilimenti: per farlo sono state verificare le cifre richieste dagli stabilimenti balneari in alcune località italiane, prendendo in esame la settimana tra il 31 luglio al 6 agosto. Altroconsumo ha riscontrato un aumento dei prezzi rispetto all’anno precedente, compreso tra il 5 e il 18%
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Le località campione coinvolte nell’inchiesta sono Lignano, Rimini, Senigallia, Viareggio, Palinuro, Alassio, Gallipoli, Alghero, Taormina e Giardini Naxos e Anzio
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La località più cara tra quelle citate è Alassio: facendo una media delle prime quattro file di lettini, si spendono 323 euro. Seguono Gallipoli (282), Alghero (194) e Viareggio (184)
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In tutte le località sono stati riscontrati aumenti, complessivamente pari al 10%, ma molto differenziati in relazione alla località. A Palinuro l’aumento è stato del 18%: l’anno scorso la spesa media era di 143 euro, contro i 169 di quest’anno

Nella graduatoria degli aumenti seguono Rimini, Alassio e Alghero, rispettivamente con il 14%, 13% e 12%. Nelle altre località l’aumento si attesta tra il 5% di Lignano e il 7% di Taormina e Giardini Naxos

Passando invece al tema delle concessioni balneari e della novità in arrivo, più della metà degli intervistati (il 52%) pensa che le tariffe degli stabilimenti aumenteranno. Allo stesso tempo gli italiani non prevedono un miglioramento della qualità dei servizi offerti: secondo la maggioranza (65%), questi rimarranno sugli standard attuali

Per quanto riguarda invece il ricambio dei gestori, il 43% degli intervistati ritiene che verrà stimolato un maggiore rinnovamento. Una quota simile però, il 36%, non prevede particolari cambiamenti a riguardo