Crisi gas, giù i termosifoni per risparmiare. Ma chi controlla?

Economia

Giorgio Rizza

Risparmiare sul fabbisogno di gas del Paese è un'operazione che può cominciare anche da ogni singola casa, abbassando la temperatura dei termosifoni. Possibili interventi in questo senso sono sul tavolo del governo, ma c'è il nodo dei controlli. Chi e in che modo potrà essere incaricato di fare le verifiche?

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Per risparmiare sulle importazioni di gas, lo scenario allo studio del governo potrebbe prevedere anche la riduzione del riscaldamento domestico. In Italia su un totale di 25,5 milioni di abitazioni, 17,5 utilizzano infatti caldaie alimentate a metano.

La riduzione di un solo grado della temperatura interna comporterebbe secondo l’Enea un risparmio dal 5 al 10% dei consumi.

Il problema è anche sul tavolo degli Enti locali. L’Anci, l’associazione dei Comuni italiani, sta valutando se e come ridurre orario di funzionamento e temperatura dei termosifoni che attualmente sono regolati da norme dello Stato.

 

In casa attualmente max 20°C per legge

Per le case private la legge prevede un massimo di 20 gradi, valore considerato ottimale per il confort termico, con una tolleranza di due gradi legata ad eventuali imprecisioni dei termostati e differenze geografiche a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddiviso il Paese, che riguardano periodo e ore di accensione e spegnimento.

Ma proprio ai Comuni è permesso di intervenire su questa normativa. E non è certo una novità. Già da anni le amministrazioni locali stabiliscono limitazioni dei riscaldamenti per ridurre l’inquinamento ambientale.

Il nodo dei controlli

Negli edifici pubblici e nelle scuole le modifiche vengono applicate in automatico, ma nelle abitazioni private chi controlla? Le ordinanze mettono in capo a Polizia locale e tecnici abilitati l’osservanza delle prescrizioni, ma visto l’enorme numero di immobili che dovrebbero essere verificati, per forza di cose, gli accertamenti sono fatti a campione. Anche se, visti i rincari delle bollette, è molto probabile che questa volta siano proprio gli italiani, spontaneamente, ad abbassare i caloriferi per spendere di meno.

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