Mix energetico, il ruolo del Biogas

Economia

Giorgio Rizza

Il Biogas è tra le fonti rinnovabili che porteranno il loro contributo per affrancarci dalla dipendenza del gas importato dalla Russia. Il punto sulla produzione nel nostro Paese.

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L’ambizioso piano europeo per tagliare di due terzi le importazioni di gas dalla Russia già entro la fine di quest’anno, nel suo ventaglio di diversificazione energetica assegna un ruolo anche al Biogas da cui dovrebbe arrivare un contributo di 3,5 miliardi di metri cubi. Ma contiene anche una strategia a lungo termine che vede il raddoppio dell’attuale obiettivo per arrivare a produrre nel Vecchio Continente 35 miliardi di metri cubi l’anno entro il 2030. Un’accelerazione che sarà sostenuta anche con i fondi della Politica agricola comune.

Da dove si produce il Biogas

Il Biogas, la cui produzione in Italia è di circa 4 miliardi di metri cubi, (mentre l’estrazione nazionale di gas naturale è di poco superiore ai 3 miliardi), si forma dalla fermentazione di una vasta gamma di materiali organici, dagli scarti agricoli, dell’industria alimentare e degli allevamenti di animali, da colture appositamente dedicate, dai fanghi di depurazione e anche da quanto tutti noi gettiamo nel bidone dell’organico quando facciamo la raccolta differenziata dei rifiuti. Viene utilizzato per produrre energia elettrica, ma se sottoposto ad un processo di depurazione, è trasformato in biometano e impiegato come carburante nei trasporti o immesso nella rete del gas. L’attuale produzione, secondo Elettricità Futura, vale appena lo 0,2% dei consumi totali di gas.

Le prospettive sul Biometano al 2030

In questo campo il settore agroindustriale è uno dei più importanti. I dati del Consorzio Italiano Biogas dicono che il nostro è uno dei Paesi più avanti in Europa con oltre 2000 impianti attivi, l’80% in ambito agricolo, e investimenti per 4,5 miliardi di euro in 5 anni.

Le prospettive calcola ancora il Consorzio, grazie anche alle risorse del Pnrr che mette a disposizione complessivamente 1,9 miliardi, sono di arrivare a 4 miliardi di metri cubi di biometano al 2026, pari a circa il 30% dell’obiettivo del Governo per la sostituzione delle forniture di gas dalla Russia. Ma al 2030, stima Elettricità Futura, si potrebbe essere in grado di immetterne nella rete 10 miliardi di metri cubi all’anno, contribuendo in questo modo al 16% del fabbisogno nazionale di gas.

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