Guerra in Ucraina: crolla il rublo, Borsa di Mosca chiusa

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La moneta russa affonda ai minimi storici, cedendo oltre il 20% sul dollaro. La situazione in Ucraina ha pesato anche sulle Borse europee e a Milano in particolare per la forte incidenza del settore bancario su Piazza Affari: l'indice Ftse Mib ha chiuso in calo dell'1,39% a 25.415 punti

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L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia pesa sul mercato. Quanto la situazione sia drammatica lo dimostra la decisione di tenere chiusa per oggi la Borsa di Mosca. Ma i titoli di alcune delle maggiori società russe quotati a Londra hanno subito un tracollo. In particolare le banche: la Sberbank perde oltre il 60% e la Vtb il 50%. Mentre il rublo affonda ai minimi storici cedendo oltre il 20% sul dollaro (GUERRA IN UCRAINA: GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - TUTTI I VIDEO). Intanto la Banca centrale della Russia alza il tasso di riferimento al 20% e ha motivato la decisione con il drastico "cambiamento delle condizioni esterne. L'aumento dei tassi si è reso necessario per rendere più attraenti i depositi" (LE CONTROMISURE DELL'UE CONTRO LA RUSSIA).

La situazione dei mercati

La situazione in Ucraina ha pesato anche sulle Borse europee e a Milano in particolare per la forte incidenza del settore bancario su Piazza Affari: l'indice Ftse

Mib ha chiuso in calo dell'1,39% a 25.415 punti. Tra i titoli principali Unicredit ha ceduto il 9% finale, con Intesa in calo del 7% e Pirelli negativa di quattro punti percentuali. Fortissimi acquisti invece sui gruppi della Difesa, con Fincantieri salita del 20% finale e Leonardo del 15%. Anche gli altri mercati azionari del Vecchio continente sono stati generalmente negativi: Parigi ha ceduto l'1,3%, mentre Francoforte ha chiuso in calo dello 0,7% e Londra dello 0,4%. Piatta Madrid (-0,1%), mentre Amsterdam ha concluso in rialzo dello 0,2%.

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I prezzi di petrolio, grano e gas

Il petrolio vola con le nuove sanzioni alla Russia. Il Wti, dopo aver toccato un +7,5%, è cresciuto del 5,3% a 96,47 dollari al barile. Il Brent si è attestato a 102 dollari (+4,9%). Nuovo balzo, sui mercati mondiali, anche dei prezzi delle materie prime alimentari a seguito delle sanzioni. Russia e Ucraina sono infatti grandi produttori di grano le cui quotazioni sui mercati internazionali salgono del 9%. Avanzano anche il mais (+5%) e la soia (+3.9%). Si sgonfiano le quotazioni del gas, dopo l'impennata segnata in avvio di contrattazioni per le preoccupazioni legate all'escalation del conflitto e per la controffensiva di sanzioni lanciate contro Mosca. Ad Amsterdam il prezzo del gas che funge da benchmark per l'Europa sale del 5,1% a 97,9 euro al megawattora, a fronte del massimo di 128 euro (+37,4%) toccato in mattinata. A Londra si registra un aumento del 4,5% a 234,77 penny al Mmbtu, dopo il massimo di 282,7 pence (+25,9%). 

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