Bollette, Giorgetti: priorità a chi è a rischio sopravvivenza

Economia

Simone Spina

Così il ministro dello Sviluppo Economico dopo la riunione con gli industriali sul caro-energia. Il governo potrebbe stanziare a breve nuovi denari per calmierare i rincari e venire incontro alle imprese, che chiedono di agire in fretta. Allo studio anche misure strutturarli

I nuovi aiuti per raffreddare le bollette potrebbero arrivare a rate. Una prima tranche a breve, per tamponare soprattutto la crisi che le imprese stanno vivendo per gli alti costi dell’energia e, successivamente, una serie d’interventi per alleggerire le fatture in modo più duraturo.

Sembra questa la strada sulla quale si muove il governo, dettata dalle risorse disponibili (a meno che non si decida di fare nuovo debito) e dai tempi lunghi che richiederebbe una serie di misure ancora allo studio.

Il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti – al termine di una riunione con i rappresentanti degli industriali - ha detto che sarà data “priorità a chi è a rischio sopravvivenza”. Nelle ultime settimane è cresciuto il numero di aziende, soprattutto fra chi consuma più energia, che hanno deciso di spegnere le macchine, sospendendo la produzione (e mandando in cassa integrazione i dipendenti) perché non conviene tenere in moto le catene di montaggio.

“Una situazione drammatica”, sostiene Confindustria, in pressing per agire in fretta, che stima per quest’anno una fattura energetica di quasi 30 miliardi in più rispetto al 2019. A queste previsioni si affiancano quelle delle di Confcommercio (19,9 miliardi per il settore terziario, contro gli 11,3 dell’anno scorso), del mondo dell’agricoltura e dall’alimentare, fino a quella dell’Alleanza delle cooperative, che calcola in 80 miliardi l’esborso complessivo di famiglie e imprese.

Previsioni da capogiro di fronte alle quali Palazzo Chigi potrebbe rispondere in prima battuta con quattro-cinque miliardi per le bollette e altri due per aiutare le attività economiche (discoteche, turismo, sport) più colpite dall’ultima ondata della pandemia.

Sul tavolo del governo, poi, una serie di ipotesi che - tra taglio di imposte, riduzione d’incentivi, proventi delle aste per l’anidride carbonica – potrebbe liberare fino a dieci miliardi. Più o meno quanto speso finora dallo Stato (dalla scorsa estate 9,5 miliardi) per ridurre l’impatto del caro-energia.

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