Più di due punti di Pil di aiuti all'Italia se rispetterà le 102 scadenze concordate con l'Unione Europea: dagli appalti per la Napoli-Bari alle riforme della giustizia e della scuola. LA TABELLA
Quest'anno l'Italia potrà ricevere fino a 42 miliardi di euro previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: 21 relativi alla prima rata, quella che è stata richiesta dal governo italiano a dicembre, e altri 21 se saranno conseguiti i target di metà anno. Il Pnrr prevede infatti 528 condizioni da rispettare per ricevere i fondi europei: si tratta di riforme, chilometri di ferrovia costruiti, assunzioni di personale, pannelli solari installati, e via dicendo.
Quasi 25 miliardi sono già stati incassati nell'agosto scorso dal bilancio dello Stato grazie al prefinanziamento (che rappresenta il 13 per cento dell'intero pacchetto, di 191 miliardi e mezzo).
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Ma, dicevamo, i soldi non sono gratis: verranno erogati solo se saranno rispettate le condizionalità concordate con la Commissione europea. Se quelle del 2021 - 51 obiettivi - sembrano ormai essere stati raggiunti (nonostante la relazione del Governo al Parlamento appaia vaga su alcuni punti), nel 2022 saranno 102 gli obiettivi da raggiungere.
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Tra gli obiettivi più impegnativi della prima metà dell'anno ci sono alcune riforme, come quella del pubblico impiego, la nuova carriera degli insegnanti, una parte della riforma fiscale per ridurre l'evasione. E poi il raggiungimento di target specifici, come l'avvio delle assunzioni nei tribunali (sono previsti 16mila nuovi addetti per sveltire i processi), l'aggiudicazione dei contratti di ricerca sull'idrogeno e degli appalti per portare la banda ultra-larga in tutto il paese.
Per quanto riguarda gli step necessari entro fine 2022, servirà mettere a punto il database centralizzato dei dati più sensibili della pubblica amministrazione (Polo Strategico Nazionale), l'entrata in vigore effettiva delle riforme della giustizia penale e civile di cui sono state approvate l'anno scorso le leggi delega dal Parlamento, l'approvazione in parlamento della legge sulla concorrenza, la riforma della scuola primaria e secondaria, il potenziamento dei centri per l'impiego, l'aggiudicazione degli appalti per la costruzione delle nuove ferrovie ad alta velocità Napoli-Bari e Palermo-Catania e lo stanziamento di almeno 500 milioni di euro per aumentare la competitività delle aziende turistiche.