Nel panel con la viceministra allo Sviluppo economico Alessandra Todde, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, il dibattito sulla manovra, la riforma fiscale e le sfide sulla ripresa
Dopo incontri, tavoli, cabine di regia e un ultimo Consiglio dei ministri, è ancora piuttosto accidentato il confronto sulla Manovra, tema al centro di "Un piano per il domani", il talk sul futuro dell'economia italiana che ha animato Live In Courmayeur.
La Manovra 2022
Le critiche sono arrivate da Confindustria, con le parole del suo presidente Carlo Bonomi che ha puntato il dito non tanto sul governo, quanto sui partiti impegnati, a suo dire, solo nel decidere come spartire gli 8 miliardi destinati al taglio delle tasse (VEDI IL VIDEO). Questa legge di Bilancio, ha ribadito il numero uno di Viale dell'Astronomia, doveva essere il primo mattone di un nuovo futuro e preparare il terreno al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Invece non guarda alla crescita e non guarda ai giovani.
La riforma dell'Irpef
Allo stesso modo non cambia il giudizio di insoddisfazione dei sindacati, e in particolare della Uil che sottolinea l'iniquità della proposta di riformulazione delle aliquote Irpef. Il segretario generale Bombardieri ha spiegato (VEDI IL VIDEO) come, con la riforma, chi oggi guadagna 25mila euro avrebbe lo stesso sgravio fiscale di chi può contare su redditi da 70 a 200mila euro. Una distorsione ritenuta inaccettabile, come il non essere riusciti a dare risposte a chi, in questi periodi difficili di pandemia, è rimasto indietro: giovani precari, part-time e pensionati con assegni più bassi.
La protesta dei sindacati
Per questo non viene ancora escluso nessuno strumento da mettere in campo. Sullo sciopero, ha concluso Bombardieri, valuteremo nelle prossime ore. Ma ora una decisione di questo tipo sarebbe sbagliata, ha rilanciato Bonomi: in un momento come questo il Paese chiede altro, di mettersi attorno ad un tavolo, di ragionare e di trovare soluzioni (VEDI IL VIDEO).
Le sfide sulla crescita
Anche perché la sfida vera arriverà secondo Confindustria dal 2023 in poi, quando questo rimbalzo del Pil superiore al 6% dovrà essere trasformato in una crescita solida e strutturale. A complicare il percorso verso la ripresa anche l'aumento dell'inflazione, principalmente dovuta al boom delle quotazioni energetiche. Ma, ha messo in guardia Bonomi, ipotizzare su questo una nuova rincorsa dei salari sarebbe ritornare su una spirale pericolosa. La strada giusta per mettere più soldi in tasca ai lavoratori e rendere più competitive le imprese è invece agire sul taglio del cuneo fiscale, la differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro e il netto in busta paga. Un punto che trova l'accordo convergente anche del sindacato.
Il rincaro delle bollette
Infine sul caro bollette, nonostante non sia stata trovata l'intesa in Consiglio dei ministri sull'ipotesi di introdurre un contributo di solidarietà a carico dei redditi più alti, saranno messi ulteriori 300 milioni reperiti da avanzi di bilancio per mitigare l'impatto sulle famiglie. È un passo avanti importante, ha commentato la viceministra allo Sviluppo economico Alessandra Todde. Il governo, ha detto, accompagnerà i cittadini in questa fase di rincari (VEDI IL VIDEO).