
Partite Iva, verso la proroga del regime forfettario fino a 65mila euro. Le novità
Il forfait è salvo, secondo le rassicurazioni del governo Draghi. Sospiro di sollievo per le decine di migliaia di nuove "iscrizioni" che hanno aderito a questo particolare regime fiscale. Ma non tutto rimarrà invariato: saranno infatti attuati alcuni ritocchi

Il governo di Mario Draghi ha confermato il regime forfettario per le partite Iva, mentre si studiano ritocchi ai coefficienti di redditività (la percentuale dei ricavi che determina il reddito da tassare). Si allontana l'estensione dell'obbligo della fattura elettronica
GUARDA IL VIDEO: Protesta partite Iva:"Paghiamo prezzo più alto per pandemia"
Le migliaia di nuove partite Iva che hanno aderito al regime forfettario nel 2021, godendo dell'agevolazione messa loro a disposizione dal governo, hanno ricevuto la rassicurazione dell'esecutivo. Anche se, come ha anticipato il Sole 24 Ore, il Parlamento ha intenzione di apportare alcuni correttivi ai coefficienti di redditività
Partite Iva, possibile rivoluzione: stop al sistema di saldo ma pagamenti a rate ogni mese
Il "forfettario" è un regime fiscale agevolato per i contribuenti che nell'anno precedente hanno contemporaneamente conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 65mila euro e sostenuto spese non superiori a 20mila euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto. Sono comprese le somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati con apporto costituito da solo lavoro e quelle corrisposte per le prestazioni di lavoro rese dall'imprenditore o dai suoi familiari
Bonus e agevolazioni: quali sono quelli da richiedere entro fine 2021
Il governo Draghi manterrà poi il tetto limite di 65mila euro di ricavi o compensi, con aliquote per le nuove attività al 15% e al 5%

Dalla Nota di aggiornamento del Documento di finanza pubblica (la Nadef) si evince anche la possibilità di un nuovo regime biennale di favore per chi supera i 65mila euro ed entra così nella tassazione ordinaria (al momento si passa dall'anno successivo all'Irpef)

Sembra invece essere decaduto l'obbligo della fattura elettronica, estesa a tutte le partite Iva in regime forfettario a partire dal 1° gennaio 2022

I contribuenti che utilizzano il regime forfettario sono in tutto 1,9 milioni circa: ciascuno paga in media 1.730 euro di sostitutiva

Secondo i dati diffusi dal ministero dell'Economia e delle Finanze, le nuove partite Iva sono cresciute del 54,1% rispetto al secondo trimestre del 2020, per un totale di 147.153 nuove aperture. Di queste, 61.153 hanno aderito al regime forfettario, pari al 41,6% del totale delle nuove aperture, con un aumento del 36,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il Mef ha fatto anche sapere che il 62,3% delle nuove aperture è stata effettuata da un uomo, il 47,5% da giovani fino ai 35 anni e il 17,7% da soggetti nati all'estero

Per quanto riguarda invece la fattura elettronica, la Relazione sull'economia non osservata, allegata alla Nadef, sottolinea la sua efficacia nella lotta all'evasione

Della e-fattura viene anche sottolineato come "al di sotto di una determinata soglia di ricavi e compensi, l’introduzione dell’obbligo non è compatibile con la disciplina dell’Unione europea"