Pubblico impiego, stretta in arrivo per lo smart working

Economia

Simone Spina

L’obiettivo del governo è il ritorno in presenza generalizzato in autunno. Ma ci sono diversi problemi da risolvere. I sindacati chiedono prudenza per il rischio contagi. All’orizzonte l’obbligo del green pass

Il rientro massiccio degli impiegati pubblici in ufficio potrebbe essere più vicino ma la strada presenta diversi ostacoli. Il ritorno allo sportello del Comune o alla scrivania di un tribunale è uno degli obiettivi del ministro della Pubblica Amministrazione, secondo il quale è necessario per far correre la crescita economica. Per Renato Brunetta, poi, “l'assenza è ancora più pericolosa nel privato, perché – ha detto al Giornale - rischia di essere prodromica ai licenziamenti di massa”.


Lo smart working, che molte aziende private non pensano di abbandonare, nel settore pubblico potrebbe quindi cambiare radicalmente pelle con l’arrivo dell’autunno. Il lavoro da casa di dipendenti statali e degli enti locali sulla carta è stato già ridimensionato rispetto all’inizio della pandemia: dalla scorsa primavera non c'è più l'obbligo di assicurarlo in una percentuale minima negli uffici dove la presenza non è ritenuta essenziale.

Non ci sono però state grandi affluenze ai tornelli. E i sindacati, dopo le parole di Brunetta, chiedono regole chiare, che si tenga conto dello stato d’emergenza sanitaria, valido fino a dicembre, e dell’evoluzione dei contagi.

Un’eventuale fine dell’era dello smart working di massa dovrà misurarsi anche con la sicurezza negli uffici e per questo il governo sta pensando di estendere l’obbligo del green pass a tutti i dipendenti pubblici.

Una circostanza che riguarderebbe meno della metà dei 3,2 milioni di occupati. Di questi, 1,2 milioni sono fra insegnanti e altri addetti dell’Istruzione: per loro è già necessaria la carta verde per entrare a scuola o all’università. Ci sono poi i 650mila tra medici e infermieri, che devono per legge essere vaccinati.  

Visti questi numeri, l’ipotesi del green pass per tutti non sarebbe un'impresa impossibile. Sempre che ci sia il via libera in Parlamento. 

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