Recovery, governo pubblica il sito sul piano italiano. Trasparenza a metà (per ora)

Economia

Lorenzo Borga

Online il sito del governo sul recovery plan italiano. Informazioni interessanti sull'avanzamento dei lavori dei progetti e delle riforme. Ma mancano i dati grezzi.

Italia Domani. È questo il nome che il governo ha dato al portale online dedicato al recovery plan (LO SPECIALE DI SKY TG24). Dopo gli stenti dei primi giorni il sito è online e funzionante e racchiude una serie di utili informazioni. È possibile navigare tra le sei missioni e le tre priorità trasversali, giovani, sud e parità di genere. In ogni sezione sono descritte le principali azioni previste, i soldi stanziati e gli obiettivi, anche se diverse pagine sembrano ancora monche e prive di link.

Soldi e obiettivi

Ma sono le sezioni sugli investimenti e sulle riforme quelle più interessanti, in cui sono descritte in modo semplice le roadmap e gli obiettivi di percorso di tutti gli interventi. Se il sito continuerà a essere aggiornato, ogni cittadino potrà controllare l’avanzamento dei lavori e il rispetto dei tempi e degli obiettivi previsti. Un punto essenziale visto che la Commissione europea sborserà i fondi solo a fronte del rispetto degli impegni, con controlli semestrali. D'altronde il nostro paese non ha sempre avuto la fama di terminare le opere nei tempi previsti.

Trasparenza a metà (per ora)

Sebbene il sito sia chiaro e ben organizzato, mancano però a oggi i dati sulla base dei quali vengono fornite le informazioni di avanzamento. Non sembra dunque essere possibile, ma non è detto che non lo sarà una volta partiti i lavori, scaricare i dati grezzi in formato aperto e riutilizzabile sui soldi spesi per ogni singola opera, che permetta a ricercatori e giornalisti di verificare il rispetto dei tempi e la quantità di fondi impiegati. Proprio su questo la campagna Dati Bene Comune (già critica sul governo per l'assenza di trasparenza dei dati sui contagi) ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi per chiedere una maggiore accessibilità. Va detto che pure il sito spagnolo, secondo paese beneficiario dopo il nostro, non fornisce queste informazioni e anzi sembra ancora più lacunoso sull’avanzamento dei lavori. Alla trasparenza contribuirà anche il portale che metterà in piedi la Commissione Europea, assieme alla relazione annuale che farà sui progressi degli stati membri.

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