
Bonus acqua potabile, dalla domanda ai requisiti per averlo: tutte le regole
Com'è stato definito dall'Agenzia delle Entrate, l'agevolazione consiste in un credito d’imposta del 50% per le spese sostenute su immobili esistenti, a fronte dell’acquisto e installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare. E spetta sia alle persone fisiche sia ai soggetti esercenti attività di impresa, arti e professioni, nonché agli enti non commerciali

Sono stati definiti dall'Agenzia delle Entrate i criteri e le modalità di fruizione del credito d'imposta per il bonus acqua potabile previsto dalla legge di Bilancio 2021 (art. 1, cc. 1087-1089). Ecco tutto quello che c'è da sapere
LE ISTRUZIONI PER OTTENERE LO SCONTOPER CHI È IL BONUS - Sono interessati dalla norma sia le persone fisiche sia i soggetti esercenti attività d'impresa, arti e professioni, nonché gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti
TUTTE LE NOTIZIE SUI BONUSIN COSA CONSISTE IL BONUS - L'agevolazione consiste in un credito d'imposta del 50% per le spese sostenute su immobili esistenti, posseduti o detenuti in base a un titolo idoneo, a fronte dell’acquisto e installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare
LA PAGINA DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE SUL BONUS ACQUA POTABILE
Il tutto deve essere finalizzato al miglioramento qualitativo e alla razionalizzazione dell'uso delle acque pubbliche destinate al consumo alimentare, nonché alla riduzione del consumo dei contenitori di plastica

GLI IMPORTI - L'importo massimo della spesa su cui calcolare il credito d'imposta non può essere comunque superiore a 1.000 euro per le persone fisiche e 5.000 euro per gli altri soggetti, per ogni unità immobiliare. Le spese dovranno essere sostenute dall'1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2022

GLI ADEMPIMENTI - Il pagamento delle spese deve essere effettuato in modalità tracciabile (versamento bancario, postale ecc.)

I DOCUMENTI - La spesa dovrà inoltre essere documentata da fattura elettronica o documento commerciale in cui è riportato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito. I soggetti esonerati dall’emissione della fattura elettronica emetteranno la fattura in formato cartaceo, in cui dovrà essere riportato il codice fiscale del beneficiario del bonus

LA DOMANDA - Sarà necessario inoltrare telematicamente all’Agenzia delle Entrate un’apposita comunicazione in cui saranno esposte le spese sostenute nell’anno d’imposta e i dati del beneficiario

La comunicazione può essere inoltrata dall'1 febbraio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese agevolabili. Le informazioni sugli interventi andranno anche trasmesse all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) per il monitoraggio

IL CREDITO D'IMPOSTA - Il credito d’imposta potrà essere utilizzato in compensazione o in dichiarazione dei redditi, per le persone fisiche non titolari di partita Iva, mentre gli altri soggetti potranno utilizzarlo esclusivamente in compensazione
GLI STANZIAMENTI PREVISTI - Lo stanziamento per l'agevolazione è fissato entro il limite di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022