I dati dagli Usa mostrano un aumento dei prezzi in forte aumento. In Eurozona la crescita dei prezzi si ferma al +2%. Guarda il video
A destare preoccupazione sono i numeri americani sull’aumento dei prezzi. Negli Stati Uniti l’inflazione a maggio è cresciuta del 5% annuo, l'aumento più alto da quasi 13 anni, che ha seguito l'incremento di aprile del 4,2. Il numero è stato anche più alto delle aspettative, che si fermavamo al +4,7%.
L'aumento dell'inflazione dai più è però ritenuto legato a fattori transitori, come il confronto con il maggio 2020 quando l'economia mondiale era completamente bloccata, il forte aumento delle materie prime, ma anche ai programmi di spesa di Biden che progetta di riversare nell’economia a stelle e strisce quasi 6mila miliardi di dollari. Fattori dunque che non dovrebbero causare un intervento della Federal Reserve, che i mercati temono possa ridurre gli aiuti monetari all'economia. Come non ha fatto la Banca centrale europea, che nel meeting di giovedì ha confermato la politica accomodante e ha lasciato invariati i tassi di interesse. Anche per questo i listini di borsa non sembrano per ora spaventati dall'elevata inflazione, diversamente da quanto accaduto il mese scorso.
Diverso sarebbe se l’aumento dei prezzi diventasse stabile, attraverso il mercato del lavoro. Guarda il video a questo proposito per ascoltare l'intervento a Sky TG24 Business di Manuela Maccia (BNL Paribas).
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