Al termine di una lunga trattativa, la famiglia di Ponzano Veneto esce dalle Autostrade Italiane: il controllo passa a Cassa depositi e prestiti, quindi alla mano pubblica. Dal crollo del Ponte Morandi, alla minaccia di revoca della concessione, al prossimo cda del 10 giugno, ecco tutte le tappe
Poco più di vent’anni: tanto è durata la gestione privata delle autostrade in Italia. Era il 1999, in piena epoca di privatizzazioni, quando la famiglia Benetton, tramite una cordata guidata dalla holding Schemaventotto, acquisì per 5mila miliardi di lire il controllo della rete fin lì gestita dall’IRI, longa manus dello Stato. Non dovettero propriamente sgomitare, Gilberto Benetton e famiglia: il bando andò quasi deserto, l’unico altro contendente fu guardacaso la banca d’affari Macquarie, che si ritirò durante la corsa e che ora, più di vent’anni dopo, torna come partner (assieme a Blackstone) della Cassa depositi e prestiti, braccio finanziario del ministero dell'Economia.
Tre anni dal Ponte Morandi, 22 dalla privatizzazione
La rete torna in mano pubblica a quasi 3 anni dalla tragedia del Ponte Morandi: sfumate le minacce di revoca della concessione ad Aspi, arrivate dal governo Conte 1 fin dal Ferragosto del 2018, ipotesi cavalcata politicamente ma di difficilissima realizzazione sul fronte contratti e risarcimenti miliardari in ballo, il punto di caduta della lunga trattativa tra Roma e Ponzano Veneto quindi è sì l’uscita degli attuali soci dall’azienda, ma con una normale vendita delle quote, e quindi con una plusvalenza per chi vende. Quasi due miliardi e mezzo, tanto spetta alla famiglia Benetton, proprietaria del 30% di Atlantia, per la cessione della quota di controllo di Autostrade per l’Italia al consorzio guidato da CdP.
Quasi 2,5 miliardi l'incasso dei Benetton
A dieci mesi dall’accordo del luglio 2020, infatti, l’assemblea degli azionisti della holding ha accettato un’offerta da quasi 8 miliardi per l’acquisto dell’88% del capitale di Aspi. Prossima tappa, la riunione del cda di Atlantia, il 10 giugno, per dare il via libera agli accordi. La firma è attesa entro fine mese. Nell'estate 2021, riparte l'era della gestione pubblica delle Autostrade in Italia.