Sostegni-Bis, oltre 4 miliardi per lavoro e famiglie

Economia

Simone Spina

Sgravi alle aziende per contenere la temuta emorragia di posti di lavoro che potrebbe esplodere con la fine del divieto di licenziamento. Indennità per lavoratori stagionali e sussidio di disoccupazione più corposo. Rifinanziato fino a settembre il Reddito d’Emergenza. Aiuti per pagare affitti e bollette

Le aziende che entro giugno chiederanno la cassa integrazione Covid, quella pagata interamente dallo Stato, non potranno licenziare fino al 28 agosto, due mesi in più rispetto al termine già fissato per le grandi imprese.  

E’ questa una delle novità inserite all’ultimo minuto nel decreto Sostegni Bis, che stanzia circa 4,2 miliardi (dei 40 totali) per arginare la temuta emorragia di posti di lavoro e aiutare le famiglie più in difficoltà.

Oltre alla norma anti-licenziamento di cui si è detto, s’inaugura il contratto di rioccupazione: fino al 31 ottobre chi assumerà un disoccupato non pagherà i contributi pensionistici per sei mesi.  Lo sconto può arrivare fino a un massimo di 6 mila euro, ma se alla fine di questo periodo l’azienda non terrà il dipendente a tempo indeterminato dovrà restituire i soldi allo Stato.

L’idea in questo caso è di favorire chi è senza impiego, mentre per mantenere il personale esistente lo strumento su cui si punta è il contratto di solidarietà. Non si tratta di una novità ma viene allargata la portata: le imprese che hanno visto dimezzare il fatturato potranno ridurre fino al 70% gli stipendi degli impiegati, a fronte della riduzione dell’orario di lavoro e purché non licenzino.

Questa possibilità vale per le aziende più grandi, che potranno avvalersi anche del contratto di espansione.  Anche questo viene ampliato: potrà accedervi chi ha più di 100 dipendenti (prima la soglia era di 250) e permetterà uno scivolo per lasciare il posto cinque anni prima del traguardo della pensione.

Per i lavoratori stagionali, del turismo e dello sport c’è poi un’indennità una tantum di 1600 euro, mentre la Naspi, il sussidio di disoccupazione, fino a dicembre non diminuirà nel corso dei mesi come accade ora.

Lo Stato, poi, finanzia per altri quattro mesi (fino a settembre) il reddito di emergenza: tra 400 e 840 al mese per le famiglie più bisognose, cioé quelle con Isee, che tiene conto di reddito e patrimonio, fino a 15mila euro. Sempre per le famiglie più colpite dalla crisi, previsto un fondo da mezzo miliardo di euro da distribuire per pagare affitti e bollette.

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