Le spese legate ai funerali rientrano tra quelle che danno diritto a una detrazione, ma ci sono dei limiti. Per prima cosa devono essere state effettuate con metodi di pagamento tracciabili e non in contanti. Non possono superare i 1.550 euro. Poi la detraibilità cambia al variare del reddito. Tutte le indicazioni
Il 10 maggio scorso l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione il modello 730 precompilato, che serve per la dichiarazione dei redditi 2021. Dal prossimo 19 maggio sarà possibile modificare i dati e inviare il documento in via telematica. Alcune informazioni sono già precaricate nel modulo dall’Agenzia delle Entrate e tra queste ci sono le spese funebri sostenute nell’anno d’imposta 2020. I dati già inseriti devono essere comunque controllati e, nel caso, modificati. Il contribuente che non apporta modifiche non sarà sottoposto a controlli e non dovrà esibire ricevute che attestino oneri detraibili e deducibili. Per chi invece effettua delle modifiche, invece, sarà possibile ricevere controlli e quindi c’è bisogno di conservare i documenti. La dichiarazione deve essere inviata all’Agenzia delle Entrate entro il 30 settembre. Ecco come funziona la detrazione per le spese funebri.
Le spese funebri sono detraibili
Nel QUADRO E del 730/2021 vengono indicate le spese che danno diritto a una detrazione d’imposta o una deduzione dal reddito. Come detto, le spese funebri sono tra queste: danno diritto a una detrazione del 19% e devono essere indicate nella sezione I del QUADRO E. Il codice onere è il “14”. Quindi nei righi da E8 a E10 nel QUADRO E Sezione I del Modello 730/2021 va indicato il codice “14” nella colonna 1 e la spesa nella colonna 2. Nelle sue istruzioni, l’Agenzia delle Entrate sottolinea che “l’importo, riferito a ciascun decesso, non può essere superiore a 1.550 euro. Tale limite resta fermo anche se più soggetti sostengono la spesa”. Inoltre, ricorda che “nel caso di più eventi occorre compilare più righi da E8 a E10 riportando in ognuno di essi il codice 14 e la spesa relativa a ciascun decesso”. La detraibilità varia al variare del reddito.
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Quali spese sono detraibili?
Le spese funebri che rientrano nella detrazione sono tutte quelle riconducibili al funerale: dalla spesa per il fioraio, agli annunci, a quelle che servono per il trasporto al cimitero e per la sistemazione della salma (ad esempio nei loculi). Non valgono le spese sostenute in anticipo dal contribuente in previsione di onoranze funebri future (ad esempio, sono escluse le spese per l'acquisto di un loculo prima della morte) né quelle sostenute per eventuale esumazione e riesumazione.
Pagamenti tracciabili
Per essere detraibili, le spese funebri devono essere state effettuate con metodi di pagamento tracciabili e non in contanti. È necessario conservare alcuni documenti che attestino la spesa effettuata (fatture, scontrini, ecc…). Da qualche anno, la detrazione si applica “per le spese funebri sostenute per la morte di persone, indipendentemente dall’esistenza di un vincolo di parentela con esse”.
La detrazione varia in base al reddito
Le spese funebri rientrano tra quelle per le quali la detrazione dall’imposta varia in base al reddito. In particolare, considerando l’anno d’imposta 2020, la detrazione spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120mila euro. Poi il credito decresce fino ad azzerarsi quando si raggiunge un reddito complessivo di 240mila euro.