Dovrà pianificare il lavoro agile dei dipendenti ottimizzando la mobilità dei lavoratori per rendere le città più vivibili e sostenibili
Ripensare i tempi della città, del movimento, delle scuole e delle persone. A questo servirà la figura del Mobility Manager nelle aziende, ufficialmente istituita con decreto dal ministro dei Trasporti e delle Mobilità sostenibili Enrico Giovannini e Roberto Cingolani ministro della transizione ecologica. L’annuncio è arrivato dallo stesso Giovannini che da mesi lavorava all’introduzione di una figura in grado di spalmare lo smartworking lungo tutta la settimana ottimizzando e migliorando tempi liberi e lavorativi dei cittadini in chiave sostenibile. Con l’avvento della pandemia infatti la mission dichiarata dal ministero era quella di riuscire a gestire il lavoro agile con gli spostamenti casa-lavoro in modo efficiente con ricadute positive anche sul traffico nelle strade.
Chi è il Mobility manager
Il mobility manager sarà obbligatorio nelle imprese e nelle istituzioni con oltre di 100 addetti, e non più 300, ha spiegato il ministro Giovannini. Il suo compito sarà quello di pianificare lo smart working e suddividere il lavoro agile tra i dipendenti. Questo per evitare che ci siano disparità tra giornate lavorative in sede e a casa. Non solo. Il mobility manager si occuperà anche della gestione del traffico e dei trasporti per migliorare la circolazione in strada e rendere le città più vivibili.
Dove sarà obbligatorio averlo
Secondo le prime anticipazioni sul contenuto del decreto, la figura del mobility manager sarà obbligatoria in tutte le aziende con più di 100 dipendenti e nelle città con oltre 50 mila abitanti. Ogni azienda e città con questi attributi dovrà nominare un mobility manager e redigere un piano per gestire gli spostamenti casa-lavoro entro il 31 dicembre di ogni anno. In particolare, dovrà nominare un mobility manager con "funzioni di supporto professionale alle attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali". Bisogna ricordare, inoltre, che anche la Pubblica Amministrazione sarà obbligata ad avere questa figura professionale. “Spetterà agli enti locali attuarlo - ha spiegato Giovannini - il tema della flessibilità degli orari, in vista delle riaperture a settembre, deve coinvolgere tutti i soggetti locali. Senza un coinvolgimento di tutti, non si cambia la vita delle città. Occorre distribuire gli orari di lavoro e delle scuole e per questo stiamo creando una consulta con imprese, sindacati e reti di cittadini ".