
Cashback, le ipotesi sul taglio del bonus: cosa può accadere? Gli scenari
La nuova indebolita maggioranza di governo deve far fronte alle richieste dell’opposizione di abolire gli incentivi ai pagamenti elettronici (per un totale di 4,7 miliardi di euro in due anni) - fortemente voluti dal premier - per investire le somme restanti sul decreto ristori. Ecco cosa potrebbe accadere e cosa può cambiare

La nuova indebolita maggioranza di governo deve far fronte alle richieste dell’opposizione di abolire il cashback. Gli incentivi ai pagamenti elettronici, fortemente voluti dal presidente del Consiglio, valgono in tutto 4,7 miliardi di euro in due anni: le opposizioni, Italia Viva in testa, chiedono di sospendere il bonus per investire le somme restanti sul decreto ristori. Ecco cosa potrebbe accadere e gli scenari possibili
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Il servizio cashback di Stato, nella sua versione completa post-sperimentazione di Natale, è attivo dal 1° gennaio: chi nell'arco di 6 mesi farà almeno 50 transazioni attraverso strumenti di pagamento elettronici registrati sull'App IO si vedrà accreditato fino a 150 euro di cashback
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L'iniziativa prevede anche il Super Cashback, ovvero un "rimborso" di 1.500 euro ogni semestre ai primi 100mila cittadini col più alto numero di transazioni
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Il piano dovrebbe finire il 30 giugno del 2022 e in questo periodo potrebbe fruttare a ogni famiglia fino a 10mila euro. Diverse forze di opposizione, Italia Viva in testa, promettono però battaglia per sospendere la misura
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"Milioni di euro per il cashback mentre mancano gli investimenti per le nuove generazioni e per la sanità. Il presidente del Consiglio continua a lasciare il Paese nella palude", ha commentato da ultimo Davide Faraone, capogruppo al Senato di Iv

Con l'avvio del primo mese sperimentale di cashback "non solo sono aumentate moltissimo le persone che si sono rivolte ai pagamenti digitali e che si sono registrate nelle app della pubblica amministrazione" ma "la quota di piccoli pagamenti è stata estremamente alta", ha assicurato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri

Il governo però apre a modifiche. "Le necessità economiche evolvono di mese in mese. Francamente non escludo mai niente. Il Covid ci ha insegnato questo". Così la viceministra dell'Economia, Laura Castelli, ha risposto alla domanda su quale sarebbe la reazione se Italia Viva chiedesse di spostare 4 miliardi dal programma cashback ai ristori. "Certo è che il cashback sta funzionando - ha precisato - ma come tutte le cose va vista in un quadro generale". Ecco gli scenari possibili sulla sospensione degli incentivi

L’ipotesi da escludere sicuramente, come chiarisce anche il Corriere, è un decreto che preveda l’azzeramento retroattivo degli incentivi, sterilizzando i rimborsi accumulati dal primo gennaio. Si tratterebbe di un provvedimento incostituzionale, e dunque non applicabile

Una seconda ipotesi è la cancellazione in corsa, con la scelta di una data oltre la quale gli acquisiti con moneta elettronica non farebbero più accumulare rimborsi. In questo caso si tratterebbe di un provvedimento legittimo, che verrebbe realisticamente introdotto con un emendamento al decreto ristori

C’è un problema tecnico, però, chiarisce sempre il Corriere: lo stop non sarebbe operativo subito ma solo al momento della pubblicazione del decreto ristori in Gazzetta ufficiale. Tra l’approvazione dell’emendamento e la pubblicazione passerebbe del tempo. In quei giorni le transazioni con moneta elettronica andrebbero comunque conteggiate e consentirebbero di accumulare rimborsi, innescando una sorta di corsa per accaparrarsi gli incentivi

La terza ipotesi è la meno complicata. Per il semestre che va da gennaio a giugno non cambierebbe nulla: il pregresso non verrebbe toccato, resterebbe possibile accumulare rimborsi fino alla fine di giugno, come previsto dall'attuale provvedimento

A giugno però il cashback finirebbe. Il programma non verrebbe ripetuto nel secondo semestre di quest’anno e nemmeno nel 2022