Quota 100, addio dopo il 2021: cosa cambia per i pensionamenti
Il 31 dicembre 2021 scade la misura sperimentale introdotta da Lega-M5S per anticipare la pensione a 62 anni e 38 di contributi. I lavoratori dovranno dunque trovare alternative per andare in pensione: al momento, in attesa di nuove soluzioni, si dovrebbe passare di nuovo all’applicazione della Legge Fornero, che prevede il pensionamento al raggiungimento dei 67 anni di età
Il 2021 è l’ultimo anno utile per andare in pensione con la cosiddetta Quota 100, la misura sperimentale introdotta da Lega-M5S per anticipare la pensione a 62 anni e 38 di contributi
Pensione anticipata nel 2021: tutte le opzioni
I tre anni sperimentali di Quota 100, Ape Sociale e Opzione Donna, le tre finestre di uscita dal lavoro previste dall’attuale sistema di pensioni, scadranno il 31 dicembre 2021 e non sono stati confermati dalla nuova Legge di Bilancio per il 2022
Manovra, le misure settore per settore
Il governo sta studiando un’alternativa per stabilire i nuovi criteri con i quali i lavoratori potranno andare in pensione
Manovra 2021, cosa prevede
Tuttavia, in assenza di questa alternativa, si dovrebbe passare di nuovo all’applicazione della Legge Fornero, che prevede il pensionamento al raggiungimento dei 67 anni di età
Per tutto il 2021, comunque, sono state confermate le uscite dal mondo del lavoro già attuate nel 2020. In particolare, l’ultima Legge di Bilancio ha finanziato per i prossimi 12 mesi Quota 100, Opzione Donna e Ape Sociale
Opzione Donna è il pensionamento riservato alle lavoratrici che sfrutta il metodo contributivo: si tratta dell’accesso alla pensione per le donne che abbiano almeno 58 anni di età (59 per le donne autonome) e 35 anni di contribuiti versati
L’Ape Sociale permette ad alcune categorie di lavoratori di accedere al pensionamento con 63 anni di età e 30 anni di contribuiti versati
Possono usufruire di questa finestra di pensionamento anticipata i disoccupati, gli invalidi, i caregivers che non hanno ancora raggiunto l’età minima per la pensione di vecchiaia
Per quanto riguarda invece i lavoratori esposti ad attività gravose, l’uscita con l’opzione Ape Sociale prevede il compimento di 63 anni di età e il versamento di 36 anni di contribuiti
Inoltre, va ricordato che la Legge di Bilancio 2021 non ha previsto l’estensione di questa opzione alle categorie di lavoratori considerati “fragili”, in quanto maggiormente esposti al rischio di contrarre l’infezione da Covid-19
Dunque una delle alternative possibili anche per il 2021 alle opzioni in scadenza il prossimo 31 dicembre è quella della cosiddetta pensione di vecchiaia
Per poter usufruire di questa finestra, che è valida per ogni lavoratore, bisogna aver raggiunto almeno 20 anni di contribuiti, mentre l’età anagrafica non è un elemento fisso per la maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia, viene adeguato in base all’aspettativa di vita: più si allunga più si allontana l’uscita dal lavoro
Un’ulteriore modalità di pensionamento è quello anticipato, riservato ai lavoratori con 42 anni e 10 mesi di contribuiti versati e le lavoratrici con 41 anni e 10 mesi di contribuiti
Anche in questo caso, dunque, il requisito anagrafico non è necessario per ottenere il pensionamento
Diversa è invece l’alternativa riservata ai lavoratori cosiddetti “precoci” che permette il pensionamento al raggiungimento di 41 anni di contributi versati. Va ricordato che per poterne usufruire è indispensabile il versamento di almeno un anno di contributi prima del compimento del 19esimo anno di età. (Foto: Ipa)