
Rapporto Censis 2020: giù i consumi, aumenta il divario fra ricchi e poveri
Dai dati pubblicati dall’istituto di ricerca emerge che secondo la stragrande maggioranza degli italiani l'emergenza Covid e il lockdown hanno danneggiato maggiormente le persone più vulnerabili, ampliando le disuguaglianze sociali già esistenti. Coronavirus che ha generato anche un crollo delle spese e degli acquisti

Aumento del divario fra ricchi e poveri ma anche crollo dei consumi: sono queste alcune delle conseguenze generate dall’emergenza Covid e dal lockdown secondo l’ultimo Rapporto Censis
Il report del Censis
Secondo i dati pubblicati dall’Istituto di ricerca, "il 90,2% degli italiani è convinto che l'emergenza coronavirus e il lockdown abbiano danneggiato maggiormente le persone più vulnerabili, ampliando le disuguaglianze sociali già esistenti"
Censis: giù consumi, aumenta il divario fra ricchi e poveri. VIDEO
Censis conferma che da marzo a settembre 2020 "ci sono 582.485 individui in più che vivono nelle famiglie che percepiscono un sussidio di cittadinanza (+22,8%)"
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Dall'altro lato, però, 1.496.000 individui (il 3% degli adulti) hanno una ricchezza che supera il milione di dollari (circa 840.000 euro): di questi, 40 sono miliardari e sono aumentati sia in numero che in patrimonio durante la prima ondata dell'epidemia

Una crisi che genera prudenza e paura nel fare degli acquisti: nel secondo trimestre dell'anno la riduzione della spesa media mensile per consumi è stata del 19,1% rispetto alla fine del 2019

Al netto della spesa alimentare e abitativa, il crollo è stato anche maggiore: il rapporto Censis evidenzia che nel confronto destagionalizzato tra il quarto trimestre 2019 e il secondo trimestre 2020 il consumo si è ridotto di quasi 20 miliardi di euro per i servizi e di 10,5 miliardi per i beni

"I comportamenti delle famiglie sono improntati alla prudenza, che si somma alla storica stagnazione dei consumi", spiega il Censis

L’Istituto sottolinea come il tasso medio annuo di crescita reale si sia progressivamente ridotto: dal +3,9% degli anni '70 al +2,5% degli anni '80, al +1,7% degli anni '90, al +0,2% degli anni 2000

Un altro aspetto messo in rilievo dal Censis, è anche il fatto che "l'emergenza sanitaria e il forzato confinamento domestico hanno riacceso i riflettori sulla questione abitativa e sui relativi divari sociali"

"La cosiddetta 'povertà energetica' riguarda le famiglie con difficoltà nell'accesso ai principali servizi energetici, il riscaldamento dell'abitazione, la cottura dei cibi e la loro corretta conservazione, l'illuminazione"

Nel tempo si osserva una significativa contrazione del numero di famiglie in arretrato nel pagamento delle utenze domestiche (il 4,5%), ma anche un progressivo aumento delle famiglie in difficoltà nel riscaldamento della casa (dall'11,4% nel 2008 al 14,1% nel 2018). (Foto: Ipa)

Stando al rapporto Censis, la paura di una crisi ancora peggiore ha spinto gli italiani a metter da parte la liquidità disponibile per mettersi al riparo da ogni rischio. (Foto: Ipa)

"Rispetto al dicembre 2019, nel giugno 2020 la liquidità delle famiglie (contante e depositi a vista) nel portafoglio finanziario degli italiani ha registrato un incremento di ben 41,6 miliardi di euro (+3,9% in 6 mesi) e ora supera i 1.000 miliardi"

Censis, spiegando che questa "corsa alla liquidità è evidente nel parallelo crollo delle risorse riversate in azioni (-6,8%), obbligazioni (-4,6%) e fondi comuni (-5%)". (Foto: Ipa)

Il 66% degli italiani si tiene così pronto a nuove emergenze. Questo atteggiamento cautelativo degli italiani cresce anche perché, nonostante gli aiuti dello Stato ci siano stati, "il 75,4% degli italiani li valuta come insufficienti o giunti in ritardo, per esperienza diretta o indiretta, attraverso familiari e amici". (Foto: Ipa)