Mariangela Marseglia, country manager di Amazon per Italia e Spagna, è stata ospite a Sky Tg24 Business. E ha difeso l'azienda dalle accuse di scarsa concorrenza e di tasse non pagate
Amazon è al centro dell'attualità. Sia perché siamo in pieno Black Friday e molti italiani stanno approfittando degli sconti, soprattutto online. Sia perché poche settimane fa l'azienda è stata messa sotto indagine dalla Commissione europea per la presunta scarsa concorrenza sulla propria piattaforma.
"Niente accordo sul rinvio del Black Friday in Italia"
Molto si è discusso della possibilità di posticipare la giornata dedicata agli sconti, in modo da far partecipare anche i tanti negozi fisici che sono ora chiusi. In Francia è accaduto, mentre in Italia Mariangela Marseglia (country manager di Amazon) afferma a Sky Tg24 Business (CLICCA PER L'INTERVISTA INTEGRALE) che Amazon era «assolutamente disponibile a interloquire con il governo per considerare questa opportunità ma non c'è stato accordo con le associazioni di categorie».
"Paghiamo 234 milioni di euro, tutte le tasse dovute"
Marseglia si è anche difesa rispetto ai numeri pubblicati da Mediobanca a ottobre sulle imposte pagate in Italia dalle grandi aziende del web. «C'è tanta confusione. Quando si parla di colossi del web si fa una generalizzazione che è sbagliata. Amazon è un retailer, è un'azienda fisica. Fa grandi fatturati, nel 2019 Amazon ha fatturato 4,5 miliardi in Italia» ha detto la manager «un dato che però richiede degli investimenti enormi. Abbiamo 33 centri logistici in Italia e l'anno scorso abbiamo investito 1,8 miliardi per questo». Tra Ires, Irap, Iva e altre imposte indirette, Amazon Italia paga 234 milioni di euro ha risposto Marseglia. Che ha anche assicurato che i profitti non vengono spostati in Lussemburgo, sede di Amazon in Europa. Proprio il Lussemburgo era stato multato nel 2017 dalla Commissione per aver concesso all'azienda di Jeff Bezos vantaggi fiscali illegali per circa 250 milioni di euro.
La risposta all'indagine europea antitrust
Rispetto alle accuse della commissaria Margrethe Vestager - di trarre vantaggio dall'utilizzo dei dati dei venditori terzi e di favorire i propri prodotti - Marseglia ha risposto di non essere d'accordo: «Sarebbe contrario ai nostri principi cercare di favorire il nostro business rispetto alle terze parti. Dal 2000 i venditori terzi sono cresciuti molto più velocemente» rispetto alla stessa Amazon. E ha assicurato che l'azienda collaborerà con la Commissione nell'indagine.
Oggi è stato ospite di Sky Tg24 Business anche Mario Nava, direttore generale della dg "Reform" Commissione Ue ed ex presidente Consob. Recupera qui l'intera puntata.