
Covid, boom di denaro depositato in banca a causa del lockdown
Da settembre 2019 a settembre 2020 la liquidità degli italiani avrebbe fatto registrare una crescita del 6,84%. L'incremento delle riserve ha un effetto diretto sui consumi e rallenta gli investimenti degli imprenditori. È quanto emerge dallo studio di Unimpresa. I dati

Secondo il nuovo studio di Unimpresa, basato sui dati della Banca d'Italia, la liquidità delle famiglie e delle imprese italiane supera il Pil sfiorando i due miliardi di euro

Secondo l'analisi di Unimpresa, nei "salvadanai" delle famiglie ci sarebbero oltre mille miliardi, mentre in quelli delle aziende la cifra ammonterebbe a 365 miliardi

Nei sette mesi che vanno dall'inizio dell'emergenza a settembre, le famiglie italiane hanno accumulato oltre 28 miliardi di euro, facendo registrare un incremento delle riserve pari al 2,72%

In un'altra analisi basata sui dati della Banca d'Italia, il Sole24Ore ha tracciato una mappa della geografia dei depositi, stilando una classifica dei depositi pro capite per provincia

Al secondo posto c'è la provincia di Lucca, con una variazione dell'11,8%. Chiude il podio, appena dietro, la provincia di Sassari, con una variazione percentuale sui depositi pro capite da gennaio ad agosto 2020 dell'11,7%

Bergamo, una delle province più colpite dall'emergenza sanitaria soprattutto in primavera, è al quinto posto in questa classifica del Sole24Ore, con una variazione dei depositi pro capite del 10,7%

L'incremento delle riserve, secondo Unimpresa, avrebbe un impatto diretto sui consumi dei cittadini e frenerebbe gli investimenti degli imprenditori, con consequenziali effetti sulla congiuntura economica
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