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Covid, De Guindos (Bce) a Sky TG24: "No basi giuridiche per cancellare debito"

Economia

Il vicepresidente della Bce sull'emergenza coronavirus e le restrizioni dei Paesi europei: "Le misure di contenimento sono un po’ diverse da quelle di marzo, ma questo avrà un impatto sull’evoluzione dell’economia". E per il futuro "l'euro digitale non è più un'opzione, ma un obbligo"

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La notizia sull'efficacia del vaccino di Moderna, dopo quella di Pfizer, è "un raggio di speranza, di cui dobbiamo rallegrarci, dopo mesi" ed "è un’ottima notizia anche a livello di sentiment dei mercati". A dirlo a Sky TG24 Economia è il vicepresidente della Bce Luis De Guindos. "Passerà del tempo tra l’approvazione del vaccino e l’inizio della campagna vaccinale, la raccomandazione è non abbassare la guardia in questo momento di transizione", ha aggiunto De Guindos.

"Misure di contenimento avranno impatto su economia"

Parlando ancora dell'emergenza Covid, De Guindos ha spiegato: "Le misure di contenimento sono un po’ diverse da quelle di marzo, ma questo avrà un impatto sull’evoluzione dell’economia. Il vaccino è una buona notizia per il terzo trimestre, ma a mio parere il terzo trimestre sarà più debole delle aspettative. Ecco perché abbiamo annunciato che a dicembre, dopo che avremo a disposizione le proiezioni, prenderemo decisioni in merito alle misure per mantenere la stabilità dei mercati dell’eurozona"

 

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"Non ci sono basi giuridiche per cancellazione debito"

De Guindos comunque chiarisce che nonostante l'emergenza "dal punto di vista giuridico, non ci sono le basi giuridiche per prevedere una cancellazione del debito. L'articolo 123 del Trattato sancisce che le operazioni di finanziamento sono vietate da parte della Bce, anche in questo frangente". 

"Dopo la pandemia la sostenibilità fiscale sarà un problema"

“La prima linea di difesa per gestire la pandemia – ha continuato De Guindos - sono le politiche di bilancio. Le misure di bilancio adottate fino a oggi sono state corrette: programmi di garanzia, moratorie, spesa aggiuntiva per la sanità e l’istruzione, gli ammortizzatori. Oltre a questo abbiamo gli strumenti paneuropei. Una volta conclusa la pandemia ci sarà un retaggio, ovvero un coefficiente di indebitamento superiore al precedente la sostenibilità fiscale sarà un problema una volta conclusa la pandemia, ma è un’altra questione che non ha a che fare con la cancellazione del debito”.

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"Bad bank? Meglio altri strumenti"

De Guindos è perplesso di fronte all'ipotetica rete europea di bad bank, proposta dal presidente del Consiglio di Vigilanza della Bce, Andrea Enria: "Lo strumento è stato utilizzato per la ristrutturazione del mercato bancario in Spagna, è stato utile, ma è uno strumento complesso, anche per un Paese singolo. Nel caso di una ‘bad bank’ europea dobbiamo valutare molto attentamente, perché ci saranno asset da diversi Paesi. Si richiederà un trasferimento di fondi tra Paesi e a mio parere ci sono altri strumenti che potrebbero essere più efficaci, per esempio avere un mercato trasparente ed efficiente per eliminare gli incagli e le sofferenze. Non posso liquidare l’idea di Enria, ma penso ci siano altri progetti da completare su diversi fronti per la zona euro".

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"L'euro digitale per la Bce è un obbligo"

A proposito di zona euro, De Guindos spinge per l'Euro digitale: “Per la Bce non è più un’opzione, è un obbligo, che sarà disponibile in tre o quattro anni. Abbiamo aperto un’attenta analisi, stiamo dialogando con tutti gli stakeholder per completare una strategia a breve-medio termine". Il vicepresidente della Bce ha proseguito: “Le stablecoins e il progetto di Libra fanno parte di una frontiera innovativa però devono rispettare tutte le normative, tutti i requisiti che noi definiamo. Ma l’euro digitale non è una reazione a questi progetti, è qualcosa di completamente diverso, la risposta a un mondo e un'economia sempre più digitalizzati”.

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