Come stanno andando le cose a chi aspetta la cassa integrazione? I dati di ottobre mostrano che, lentamente, i lavoratori in attesa stanno diminuendo. Ma non è detto che continui ancora così
La cassa integrazione è stato uno fra gli aiuti economici che ha tardato di più all'inizio della pandemia. Negli ultimi mesi invece l'Inps è riuscita a erogarla con maggiore velocità. Secondo il bonus tracker di Sky TG24 le mensilità pagate dall'istituto guidato da Pasquale Tridico hanno raggiunto il 98,5 per cento di quelle dovute ai lavoratori pagati direttamente dall'Inps (sono esclusi quindi i lavoratori che sono stati pagati dalle aziende, le quali ora attendono il conguaglio).
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Il miglioramento degli ultimi mesi
Secondo i dati sui pagamenti dell'Inps aggiornati a inizio novembre, a ottobre stanno attendendo la mensilità 151mila lavoratori dipendenti, mentre almeno 26mila (ma sono probabilmente di più) stanno aspettando perlomeno una mensilità precedente. Si tratta comunque di numeri in discesa, anche se gli ultimi numeri del mese di ottobre destano preoccupazione. A metà ottobre coloro che stavano attendendo da più di un mese erano almeno quasi in 66mila, a inizio settembre erano 137mila, a metà luglio quasi 148mila e a inizio luglio addirittura 194mila e mezzo. E stiamo parlando di stime al ribasso, perché i numeri forniti dall'Inps sulle mensilità non permettono di distinguere esattamente quanti lavoratori siano in attesa.
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Il miglioramento potrebbe essere causato da un'accellerazione dei tempi di lavorazione da parte dell'istituto, oppure dalla riduzione delle domande di cassa integrazione. Per esempio, i pagamenti richiesti a ottobre sono stati pari a circa solo un terzo rispetto a quelli di giugno.
Il mistero delle domande inevase
Rimane invece il mistero su quante domande siano in attesa di valutazione dell'Inps. Domande e pagamenti sono infatti variabili diverse: le prime sono quelle inviate dai datori di lavoro e possono riguardare diversi dipendenti, i pagamenti invece riguardano un singolo lavoratore e i dati che li riguardano sono pubblicati dall'Inps solo se le relative domande vengono accolte. A fine settembre (non esistono dati più aggiornati) il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’istituto, Guglielmo Loy, ha affermato che «il differenziale tra le domande presentate e quelle autorizzate è ancora alto, siamo intorno alle 200mila domande». E, come abbiamo spiegato, dietro a ogni domanda di cassa integrazione ci possono essere diversi dipendenti dello stesso datore di lavoro. È dunque possibile che siano in attesa altre centinaia di migliaia di lavoratori, che ancora non sanno se hanno diritto alla cassa.