Confindustria, Bonomi a Conte: "Se si fallisce sul Recovery Fund si va tutti a casa"

Economia

Le parole del presidente degli industriali all’Assemblea generale: “Il danno per il Paese sarebbe immenso e lo pagheremmo tutti per anni a venire". "Vinceremo, non abbiamo alternativa", replica il premier

"Se si fallisce nel compito che abbiamo di fronte (sul Recovery Fund, ndr), nei pochi mesi ormai che ci separano dalla precisa definizione delle misure da presentare in Europa, non va a casa solo lei. Andiamo a casa tutti". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo all'Assemblea generale dell'associazione delle imprese rivolgendosi al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, presente in sala spiegando che "in quel caso il danno per il Paese sarebbe immenso e lo pagheremmo tutti per anni a venire. Semplicemente - ha sottolineato - non possiamo permettercelo".

“Con rinuncia a Mes il danno è certo“

"Nell'entusiasmo per i 208 milioni che ci vengono dall'Europa, e che si aggiungono al Sure e alle nuove linee di credito Bei, tende a svanire l'attenzione sul danno certo per il Paese se il Governo rinuncia a Mes sanitario privo di condizionalità", ha aggiunto Bonomi. "Non vorremmo trovarci - ha poi aggiunto il presidente di Confindustria - un domani a constatare che l'onere della parte di Recovery Fund percepita in trasferimenti sia finanziato con nuove tasse solo a carico delle imprese, specie di quelle che producono a danno occupazione in Europa: plastic tax, carbon tax, web tax o quel che si voglia".

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Il premier: "Non abbiamo alternative, dobbiamo vincere"

 

"Abbiamo una grandissima sfida, non abbiamo alternative, dobbiamo vincerla e lo possiamo fare solo tutti insieme", ha detto dal canto suo il premier Giuseppe Conte concludendo il suo all'Assemblea di Confindustria. Conte, obbligatorio vincere sfida ripresa, farlo insieme. "Il governo aprirà le porte a tutti i soggetti produttivi del Paese. Il Paese gioca la partita più importante degli ultimi decenni. Non riguarda solo noi, dobbiamo lavorare anche per le generazioni future", spiega il presidente del Consiglio ponendo l'obiettivo della "riduzione delle diseguaglianze generazionali, sociali e territoriali". "Cresceremo poco e male se non punteremo a questo", rimarca.

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