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Moody’s rinvia l’esame sull’Italia. Dbrs conferma rating ma rivede trend a “negativo”

Economia

Moody’s ha comunicato di aver aggiornato il suo calendario e che non comunicherà alcuna decisione sul rating dell’Italia, che per ora resta a Baa3 con outlook stabile. Invece l'agenzia Dbrs conferma il rating BBB (high) italiano ma rivedendo al ribasso il trend “a negativo” da stabile. Una revisione al ribasso legata alla "considerevole incertezza sulle ripercussioni economiche" del coronavirus

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L'agenzia Moody’s ha rinviato l’esame sull’Italia. In una nota, nella serata di venerdì 8 maggio, ha comunicato di aver aggiornato il suo calendario e che quindi non comunicherà alcuna decisione sul rating dell'Italia che per ora resta a Baa3 con outlook stabile. Rimandate le decisioni anche sulla Grecia. Invece l'agenzia Dbrs ha confermato il rating BBB (high) dell'Italia ma rivedendo al ribasso il trend “a negativo” da stabile.

Dbrs conferma rating Italia

Il trend negativo "riflette la considerevole incertezza sulle ripercussioni economiche" del coronavirus, si legge in una nota di Dbrs, dove si precisa che il sistema bancario è in una posizione più forte rispetto al passato in termini di capitalizzazione. "La pandemia è un test per la resilienza economica italiana", mette in evidenza Dbrs, precisando che le tensioni politiche difficilmente destabilizzeranno il governo nel breve termine ma molto dipenderà dalla Fase 2 (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - GRAFICHE).

 

Cosa può succedere ora

La mancata azione di Moody's stempera le tensioni. Il timore era per un downgrade con il quale l'Italia sarebbe potuta scivolare in territorio “junk”, ovvero spazzatura, con forti implicazioni per l'Eurotower. In caso di downgrade, Francoforte avrebbe potuto trovarsi “obbligata” a rafforzare gli acquisti di titoli di Stato emessi da Roma per evitare tensioni sul mercato dei bond con conseguenze a livello europeo. E per colmare il possibile esodo degli investitori privati, quali fondi pensioni e compagnie assicurative che spesso possono tenere in portafoglio solo bond con rating elevati. Le regole variano, ma di solito chi emette bond ha bisogno di un rating a grado di investimento da parte di due delle tre maggiori agenzie di rating per essere incluso nei portafogli. Questo può tradursi nel fatto che un rating junk da più di una agenzia di rating possa innescare un'ondata di vendite forzata. Al momento comunque non è il caso dell'Italia, che si mantiene il grado di investimento per S&P e Fitch, nonostante l'inatteso downgrade deciso da quest'ultima.

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