Martedì 10 marzo il differenziale ha chiuso a 212 punti dopo aver aperto a 216, in calo rispetto alla chiusura a 227,8 di ieri. Dopo il lunedì nero, le Borse europee partono bene ma virano in negativo a fine seduta e chiudono quasi tutte in rosso
Lo spread tra Btp e Bund (COS'È), martedì 10 marzo, ha chiuso in calo a 212 punti base dopo aver aperto a 216 punti base, in netto calo rispetto ai 227,8 della chiusura di ieri. Nel corso della giornata il valore è sceso fino a 205 punti. Poi però nel pomeriggio è risalito. Il tasso di rendimento del decennale italiano è all'1,32% (L'ANDAMENTO IN TEMPO REALE DELLO SPREAD). Dopo il lunedì nero del 9 marzo, le Borse hanno vissuto una mattinata in rialzo, ma poi sono crollate nel finale. Niente rimbalzo per Piazza Affari. L'indice Ftse Mib, che in mattinata era arrivato a guadagnare fino al 3,8%, ha chiuso la seduta in calo del 3,28%, rompendo la soglia dei 18.000 punti, a 17.870 punti. Si tratta del nuovo minimo da dicembre 2016. Da quando è scoppiata l'emergenza coronavirus il listino milanese ha perso quasi il 30% del suo valore. Neanche le altre Borse europee riescono a risollevare la testa, dopo il crollo di ieri, il peggiore dalla crisi di Lehman Brothers. Il tentativo di rimbalzo esibito in mattinata è sfumato nel corso del pomeriggio, quando i listini si sono avvitati sulle incertezze che circondano le misure di sostegno all'economia di governi e banche centrali. Parigi ha perso l'1,51%, Francoforte l'1,41%. Più consistenti i cali a Madrid (-3,21%) mentre Londra è riuscita a contenere il ribasso allo 0,09%.
L'andamento del 9 marzo
Ieri, lunedì 9 marzo, lo spread ha aperto a 216 punti base, contro i 178 della chiusura di venerdì 6. Poi ha chiuso ancora in rialzo, a 227,8 punti: il livello più alto da agosto scorso. Il rendimento del decennale del Tesoro si è attestato all'1,48%. A pesare l'emergenza coronavirus e il crollo del prezzo del greggio e dei mercati mondiali. È stata una giornata molto negativa per Piazza Affari: l'indice Ftse Mib ha concluso in calo dell'11,17% a 18.475 punti, dopo un minimo di giornata a quota 18.346. Si tratta del secondo maggiore ribasso in una sola seduta dalla nascita dell'indice nel 1998 dopo quella successiva al referendum sulla Brexit del 24 giugno 2016. Sono andati persi 51 miliardi di capitalizzazione (L'ANDAMENTO IN TEMPO REALE DELLA BORSA DI MILANO). Lunedì nero anche per le altre principali Borse europee: Londra ha terminato con uno scivolone del 7,5%, Parigi in ribasso dell'8,3% mentre Francoforte ha segnato un calo del 7,9%. Si tratta di una delle sedute peggiori della storia recente delle Borse europee che ha portato a un crollo dell'indice StoxxEurope600, che raggruppa i principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, del 7,4%, che equivale a 608 miliardi 'bruciati' in una giornata.