Non c'è pace per l'ex compagnia Meridiana: dopo due bilanci in profondo rosso, il gruppo è in liquidazione, i due soci attuali, Aga Kahn e Qatar Airways, non metteranno altri soldi. Il 25 febbraio proclamato uno sciopero del settore
Gli azionisti di Air Italy, Alisarda (dell'Aga Kahn) e Qatar Airways, "a causa delle persistenti e strutturali condizioni di difficoltà del mercato hanno deciso all'unanimità di mettere la società Air Italy in liquidazione in bonis". Lo si legge in un comunicato, emesso al termine dell'assemblea dei soci della ex Meridiana. È la parola fine alla storia del vettore sardo.
Fermo tecnico dei voli da oggi
In questa fase - prosegue la nota - Air Italy lavorerà per ridurre al minimo il disagio per i passeggeri. "Per motivi di sicurezza e a tutela sia degli equipaggi che di tutti i passeggeri, a partire da oggi è in atto il fermo tecnico dei voli. È in corso di attuazione un piano volto alla riprotezione dei passeggeri. È stata senza dubbio una scelta difficile presa congiuntamente dagli azionisti". Lo scrive il presidente di Air Italy, Roberto Spada, in una lettera indirizzata ai dipendenti della compagnia aerea. In pratica, chi è in possesso di biglietti aerei di Air Italy sarà spostato su voli di altre compagnie
Rosso da 200 milioni nel 2019
Come si è arrivato a questo epilogo? Più di 160 milioni di perdite nel 2018, quasi 200 milioni nel 2019: per Air Italy il 2020già si preannunciava come l'anno più nero, con lo spettro della liquidazione orami dietro l’angolo da qualche tempo. Il rilancio della compagnia, la ex Meridiana, non è mai partito, e questo ha portato a decisioni drastiche da parte dell’assemblea dei soci. Che sono due: il partner storico, l’Aga Khan, è al 51%, quello più recente, Qatar Airways, è al 49%. Entrambi, per motivi diversi, non vogliono (il primo) o non possono (il secondo) mettere altri soldi: in particolare, Aga Khan ne ha messi già tanti negli ultimi anni in Meridiana, e ha detto stop; Qatar invece non può salire, per le leggi europee, sopra il 49%, pena la perdita della licenza comunitaria da parte del vettore.
Un piano di rilancio mai realizzato
Eppure il piano di rilancio, annunciato due anni fa, era molto ambizioso. Forse troppo, dicono gli esperti: rotte intercontinentali cancellate dopo poche settimane, nuovi aerei affittati dopo lo stop ai Boeing 737 Max a seguito degli ultimi disastri, una serie di scelte sbagliate e/o rinviate a seguito di roboanti annunci, come quello di voler aumentare da 2 a 10 milioni i passeggeri nel giro di 4 anni. Obiettivi tutti mancati, come la ricerca di nuovi partner che possano subentrare. Ecco perché la situazione è precipitata, e dall’assemblea dei soci (anche a seguito del pressing dell’ENAC), è arrivata la parola fine, con la messa in liquidazione della società, che conta 1.200 dipendenti.
Sciopero il 25/2. La UIL: "È la morte del trasporto aereo"
"È la morte del trasporto aereo italiano", il commento del segretario nazionale della Uiltrasporti, Ivan Viglietti. "A questo punto è necessario che tutti si attivino per i 1.200 lavoratori e le loro famiglie che non hanno responsabilità. È la debacle dovuta alla mancata attuazione del piano industriale che avrebbe dovuto portare sviluppo ma in realtà c'è stata solo decrescita". I sindacati hanno indetto uno sciopero del trasporto aereo per il 25 febbraio.