Il premier ha assicurato: "Massima tutela dei risparmiatori". Probabile Cdm il 15 dicembre. Di Maio: "Se salvata diventa dello Stato". Salvini: "Serve comitato di salvezza nazionale". Commissari incontrano dirigenza della banca
La trasformazione di Mediocredito Centrale in una banca di investimento, che guardi con attenzione alle imprese meridionali, una 'banca del Sud'. Con una partecipazione pubblica che passi attraverso Invitalia, che avrà un miliardo di fondi, metà dei quali saranno travasati in Mcc proprio per ricapitalizzare la Popolare di Bari. È questo il piano contenuto nel decreto che punta al salvataggio dell'istituto barese commissariato da Bankitalia. Il premier Giuseppe Conte assicura: "Non tuteleremo nessun banchiere". E, durante la conferenza stampa sui primi 100 giorni di governo sul tema Sanità, annuncia un Cdm che potrebbe tenersi già il 15 dicembre. Intanto, i commissari straordinari della banca nominati venerdì da Bankitalia, Enrico Ajello e Antonio Blandini, hanno incontrato nella sede barese la dirigenza dell'istituto di credito.
Le indagini
Due i fascicoli aperti da alcune settimane a questa parte, entrambi senza indagati né ipotesi di reato. Il primo fa seguito alla lettera trasmessa alla Procura dalla Consob, Commissione nazionale per le società e la Borsa, sul mancato invio da parte della banca, così come richiesto, delle comunicazioni al mercato sulla situazione dei conti. L'altro si basa su un esposto presentato a novembre da un azionista, relativo agli aumenti di capitale del dicembre 2014 e del giugno 2015 e alle acquisizioni da parte di BpB di altri enti creditizi.
La Banca del Sud
Conte ha ammesso di essere "stato avvertito della procedura di Bankitalia per il commissariamento della Popolare di Bari" e ha spiegato che l'esecutivo intende assicurare "a Mediocredito centrale le necessarie risorse per poi, con un fondo interbancario, intervenire per rilanciare la Pop Bari". "Avremo una sorta di Banca del Sud - ha affermato il premier - degli investimenti a partecipazione pubblica". E sulla situazione nella maggioranza ha assicurato: ci sono "obiettivi condivisi”.
Di Maio: "Se salvata diventa proprietà dello Stato"
Luigi Di Maio, però, frena sul decreto legge. Per il leader del M5S, la Popolare di Bari "è un'altra banca con mega-buco provocato dai manager e da chi evidentemente doveva controllare e non l'ha fatto bene". E incalza: "Quante sono state le ispezioni di Bankitalia negli ultimi tre anni? Cosa è emerso? Vogliamo sapere chi ha prestato soldi e a chi”. Il ministro dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, di Italia Viva, ha fatto invece sapere che il partito è disponibile "a sostenere i risparmiatori", ma che "la procedura che viene immaginata per Bari, tuttavia, è per larghi tratti inedita". "Votare a scatola chiusa un decreto così importante è ingiusto e pericoloso", ha spiegato.
Salvini: "Mettiamoci attorno a un tavolo"
Intanto Matteo Salvini, a Milano per il No Tax Day, ha invitato gli esponenti politici a riunirsi attorno a un tavolo con un comitato di salvezza nazionale "se vogliamo salvare l'Italia". E domenica pomeriggio, il leader della Lega sarà proprio a Bari, per una manifestazione alla Fiera del Levante che avrà come slogan 'Liberiamo la Puglia'.