All’11 novembre l’Istituto di previdenza ha ricevuto 201.022 richieste, di cui 148mila da uomini e 52mila da lavoratrici. Il sindacato: "Non è una risposta al femminile". Rispetto alle stime del Def previste 631mila uscite in meno nel triennio
Sono oltre 200mila le domande di pensionamento anticipato presentate con il meccanismo di Quota 100, almeno 62 anni di età e 38 di contributi. Lo fa sapere l’Inps che, secondo i dati aggiornati all11 novembre, ha ricevuto complessivamente 201.022 richieste. Sull’argomento sono intervenuti anche i sindacati: la Cgil sostiene che Quota 100 penalizzi le lavoratrici donne e sottolinea che, in base alla propria simulazione, rispetto alla stima del Def che prevedeva 973mila uscite nel triennio, i pensionamenti anticipati saranno 631mila in meno.
Le domande presentate
Tra le oltre 200mila domande pervenute all’Inps da lavoratori intenzionati a sfruttare la norma introdotta dal governo Conte I, gli uomini prevalgono in modo significativo con oltre 148mila richieste. Le donne si fermano invece a 52mila. I lavoratori dipendenti sono circa 71.600, mentre i pubblici sono oltre 61.500.
L’analisi di Cgil e Inca
Su Quota 100 è arrivata anche la simulazione di Cgil e del patronato Inca. Secondo i dati raccolti - inseriti nel rapporto “Disuguaglianze di genere nel sistema previdenziale” - saranno poco più di 341mila le persone che nel triennio 2019-2021 andranno in pensione usufruendo del meccanismo. Di questi, meno di 100mila saranno donne. “Quota 100 non è una risposta al femminile”, sottolineano dal sindacato, che stima che nei tre anni di applicazione della norma usciranno con Quota 100 circa 43.500 donne impiegate nel settore privato e 56.200 nel pubblico. In ogni caso, secondo la Cgil, i numeri complessivi di chi usufruirà del meccanismo risultano inferiori alle previsioni del Def.
Sabato 16 novembre pensionati in piazza
Sabato 16 novembre i pensionati scenderanno in piazza per una manifestazione in programma al Circo Massimo di Roma. Anche gli esodati hanno annunciato la loro partecipazione: “Rimasti esclusi a causa delle discriminazioni contenute nell'ultima ottava salvaguardia - si legge in una nota - non hanno ancora visto la fine del loro calvario previdenziale per il quale attendono giustizia da 8 anni”. Gli esodati, sottolinea il comitato organizzatore della mobilitazione, “sono cittadini traditi dallo Stato, vittime di una legge retroattiva, abbandonati senza reddito e senza pensione, non sono 'privilegiati' che chiedono un trattamento agevolato, ma ex-lavoratori che chiedono la sanatoria di una ingiustizia pregressa”.