Tassa sulla plastica, dai tappi al tetrapak: la lista dei prodotti sui quali si pagherà

Economia

Saranno soggetti all'imposta da un euro al chilogrammo anche il polistirolo, le buste delle insalata e tanti articoli monouso. Esclusi, oltre alle siringhe, i prodotti riutilizzabili 

È lunga la lista dei prodotti monouso su cui si applicherà la tassa sulla plastica, la cosiddetta "plastic tax" da 1 euro al kg. Nell'elenco ci sono le bottiglie, le buste ad esempio dell'insalata, le vaschette per gli alimenti in polietilene. Ma anche il tetrapak del latte o i contenitori dei detersivi.  Come si legge nella relazione che accompagna la bozza della manovra, saranno soggetti alla tassa anche il polistirolo e pure i tappi e le etichette di plastica. Esclusi, oltre alle siringhe, i prodotti riutilizzabili come le taniche o i contenitori per la custodia di oggetti.

Cosa è la plastic tax

La proposta di tassare la plastica è contenuta nel Documento programmatico di bilancio (DpB) – uno dei documenti preliminari rispetto alla prossima legge di Bilancio. Tra le misure per "Promuovere la sostenibilità dell'ambiente", il Dpb inserisce la «Introduzione di un’imposta sugli imballaggi di plastica con decorrenza dal 1° giugno 2020 (aliquota 1 euro per kg)". L'imposta deve essere pagata "al momento della produzione" e dell'importazione in Italia, mentre non è dovuta per le plastiche esportate dal fabbricante. Sono inoltre escluse dall'imposta le plastiche compostabili.

Che impatto avrà

Se questa misura verrà effettivamente approvata con la legge di Bilancio, l’impatto sul prezzo delle bottiglie di acqua, secondo quanto spiega l'Agi, sarà molto contenuto. La spesa per i consumatori che sceglieranno di bere acqua naturale di marca tutti i giorni aumenterebbe tra i 6 e i 15 euro all'anno, a seconda della marca e del peso dell'imballaggio di plastica.

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