Manovra, spuntano bonus per i lavoratori più poveri e assegno mensile per ogni figlio

Economia

Sono i due nuovi provvedimenti allo studio da parte del governo: un bonus da 400 euro per i i lavoratori precari, che guadagnano meno di 8mila euro, e l’introduzione del Family Act, eliminando il bonus Renzi e garantendo un assegno unico basato sui figli

Un bonus da 400 euro l’anno per i lavoratori più poveri e un assegno unico per le famiglie, secondo la formula "un figlio, un assegno", finanziato grazie all’eliminazione del cosiddetto bonus Renzi degli 80 euro. Sono questi i due nuovi provvedimenti economici allo studio da parte del governo Conte.

Bonus per i lavoratori precari esclusi dagli 80 euro

Un bonus da 400 euro per i lavoratori precari, che guadagnano meno di 8mila euro e sono perciò rimasti esclusi dal bonus degli 80 euro introdotto dal governo Renzi. È la proposta lanciata dal viceministro dell'Economia in quota Pd Antonio Misiani: a essere coinvolte sarebbero quasi quattro milioni di persone che potrebbero avere già da gennaio almeno 40 euro al mese sotto forma di assegno. Il loro reddito, secondo alcuni calcoli, potrebbe migliorare di circa l'11%, quasi uno stipendio in più. L'obiettivo sarebbe quello di coinvolgere i lavoratori più poveri, cioè coloro che, pur avendo un'occupazione, si trovano a rischio di povertà e di esclusione sociale a causa del livello troppo basso del loro reddito.

Un assegno unico per le famiglie

Il governo in queste ore starebbe pensando anche alla possibilità di eliminare il bonus Renzi - gli 80 euro mensili ai lavoratori - e spostare le risorse sui figli, con un assegno unico. Secondo le indiscrezioni riportate da Repubblica, con l’introduzione del cosiddetto Family Act l’esecutivo guidato da Conte sarebbe pronto a redistribuire il beneficio da 80 euro - che attualmente va ai 10 milioni di lavoratori dipendenti che guadagnano tra gli 8mila e i 26mila euro - alle famiglie e ai loro 10 milioni di bambini e ragazzi, in un primo momento, per poi arrivare fino ai 26 anni. Un’operazione da 30 miliardi di euro, che sarebbe finanziata dall’eliminazione del bonus Renzi e dal riordino di assegni, bonus e detrazioni attualmente esistenti per le famiglie. Sostituiti così da un assegno unico, mensile, erogato senza vincoli.

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