Il presidente dell'Antitrust interviene ai nostri microfoni in occasione della Conferenza annuale sulla concorrenza presso la Fordham University. E osserva: "Oggi i paradisi fiscali sono in Europa"
"Alcune big companies hanno raggiunto delle dimensioni tali, sia di fatturato che di capitalizzazione in borsa, da mettere in difficoltà l’intero sistema mondiale. C’è un problema serio e si sta discutendo di break up, cioè di frazionamento. Pare che i politici americani, sia democratici che repubblicani, siano favorevoli a un atteggiamento piuttosto severo nei confronti di Google ma più in generale delle big companies. In correlato a questo c’è ovviamente il tema della dimensione del mercato rilevante ai fini delle concentrazioni. In Europa si discute se il contesto debba essere solo quello europeo o si debbano mettere in condizioni le imprese europee di essere più concorrenziali con queste enormi società per fatturato e per capitalizzazione". Lo ha detto a Sky TG24 il presidente dell'Antitrust Roberto Rustichelli, intervistato in occasione della Conferenza annuale sulla concorrenza presso la Fordham University.
"Trovare giusti equilibri tra tutela dell'impresa e del consumatore"
Sulla possibile parcellizzazione delle grandi società - ha continuato Rustichelli - "in Autorità stiamo esaminando la questione con grande attenzione. È chiaro che bisogna sempre trovare i giusti equilibri tra la tutela dell’impresa e la tutela del consumatore, che è anche un lavoratore e un contribuente. Le decisioni non devono essere prese da noi perché non sono società che hanno sede in Italia, però certamente daremo il nostro contributo affinché la libertà della concorrenza e la tutela del consumatore siano sempre temi all’attenzione del mondo. Sicuramente sono all’attenzione delle donne e degli uomini dell’Autorità che sono vicini alle imprese italiane e ai consumatori italiani".
"Oggi i paradisi fiscali sono in Europa"
Quanto ai paradisi fiscali, il presidente dell'Antitrust ha sottolineato: "C’è un problema di malsana concorrenza fiscale all’interno dell’Europa. Una volta quando si pensava ai paradisi fiscali si pensava alle Cayman, a Panama, all’isola di Man e al Guernsey, oggi invece abbiamo i paradisi fiscali all’interno dell’Europa.". E ha aggiunto: "L’Europa in questi decenni ha consentito un benessere economico enorme agli europei proprio tutelando la concorrenza. Questo è un tema distorsivo che, soprattutto nelle classi meno abbienti, può creare una particolare avversione nei confronti del modello europeo. Se una multinazionale paga meno della metà delle tasse di un proprio operaio o impiegato crea una situazione di aperta conflittualità e l’operaio e l’impiegato non se la prenderanno con la propria company ma con il modello europeo".