Resta operativa la misura per andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi. La scarsa adesione ha prodotto un notevole risparmio. Pasquale Tridico spiega: "Abbiamo avuto circa la metà delle domande previste". Ma nel 2021 potrebbe essere cancellata
Quota 100 rimarrà operativa, anche perché forse costerà molto meno di quanto previsto. La ragione? Perché l’anticipo pensionistico è stato richiesto da meno persone di quante se ne aspettavano. Si parla di 4 miliardi risparmiati per il 2020: una cifra, questa, che potrebbe tornare utile nella prossima manovra. Nel 2021, però, la misura potrebbe già non esistere più.
Pasquale Tridico: "Metà delle domande previste"
L'anno prossimo, Quota 100 potrebbe quindi costare circa la metà di quanto preventivato. La stima arriva direttamente dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che ad Ancona ha annunciato: "Abbiamo avuto circa 170mila domande di quota 100 per pensionamento anticipato e questo vuol dire circa la metà rispetto a quanto previsto in sede di relazione tecnica, circa 290mila".
Solo 176mila richieste
Nel dettaglio, effettivamente, al 6 settembre hanno presentato domanda poco meno di 176mila persone, ben al di sotto dei 290mila pensionati aggiuntivi previsti a fine 2019. Se questa situazione si confermerà, già quest’anno si potrebbe risparmiare oltre un miliardo. Tra i motivi della bassa adesione alla misura c’è sicuramente un calcolo di convenienza sul lasciare o meno il posto di lavoro con un assegno pensionistico più leggero.
Catalfo: "La misura resta"
Intanto, il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, riferendosi all’anticipo pensionistico che permette di andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi (o anche 63 e 37, 64 e 36, purché la somma tra età e anni di contributi faccia 100), ha chiarito: "Quota 100 rimane. Poi se ci saranno dei miglioramenti da fare, per quota 100 o per il reddito di cittadinanza, li faremo. Ma le due misure restano".
Una misura a scadenza
Da ricordare, però, che Quota 100 è una misura in forma sperimentale e che per ora resterà valida solo fino al 2021. Molti pensano che questa stessa scadenza metterà fine all’esperienza, senza ulteriori rinnovi. Altri ancora pensano anche all’ipotesi del blocco già alla fine dell'anno prossimo, potenziando al contempo i requisiti per accedere all'Ape Social, l'anticipo dedicato ai lavoratori in difficoltà e che svolgono attività gravose, oppure elevare l'età anagrafica a 64 anni, restringendo così la platea dei beneficiari.